28 aprile e 2 maggio, due eventi due ruote

Vi invitiamo all’evento di venerdì 28 aprile organizzato da Velocittà con destinazione Carpaneda.
Una bella occasione, a cui aderiamo come CVA, per esplorare in bici la connessione tra città e campagna e tornare a riflettere di Parco agricolo per Vicenza.

Un periodo intenso questo per la nostra città: con le elezioni in vista tante proposte e discussioni.

E poi, quanti amici avete in lista per le prossime elezioni?
3, 5, 10 o 15? Sarà una scelta difficile! 😊

Noi, intanto, continuiamo a pedalare, anche se la nostra amica pioggia magari crea qualche problemino (ma non siamo fatti di zucchero e non ci sciogliamo con qualche goccia d’acqua, come diceva un amico illustre).

Pronti per l’uno, due e tre?

Uno | A ruotalibera. La città delle mille bici che vogliamo

L’ultima volta eravamo tanti, colorati, con bici belle e sgangherate, con skate, cargo e rimorchi, una pattuglia che sta diventando un bel plotoncino sempre più allegro e rumoroso. Ora, siamo pronti a raddoppiare?

Facciamoci vedere, popolo delle due ruote! Invadiamo la nostra bella Vicenza di tante bici, belle e brutte, nuove e vecchie, colorate o con la ruggine, dai…vi aspettiamo per la critical mass vicentina!

Anche questa volta il percorso riserverà una bella sorpresa: la bicicletta che ricuce la città con la campagna.
In bici fino a Cascina Carpaneda (si, si può!), fulcro del futuro Parco Agricolo che immaginiamo come un grande abbraccio intorno a Vicenza.

Allora vi/ti/ci aspettiamo!!!

Venerdì 28 aprile alle ore 19:00
alle colonne di Piazza dei Signori

Pedaleremo per la città per circa un’oretta e chiunque potrà aggiungersi. Ci muoveremo con lentezza, col sorriso, con i nostri fanalini accesi e rispettando il codice della strada.

Lo ripetiamo forte: in una città con più bici e con meno automobili l’aria è più sana, gli spazi pubblici diventano più vivibili e sicuri, le relazioni tra persone sono più facili e ci riscopriamo più comunità. A noi – tutti – la scelta!

Due | Vicenza 2028. La bici per una città che ama le persone e l’ambiente.

L’abbiamo detto, in molti ci hanno aiutato, e così la nostra proposta per promuovere la ciclabilità è pronta. La lanceremo alla pedalata del 28 aprile e contiamo possa ispirare l’azione della futura Amministrazione Comunale.

Abbiamo individuato undici aree di intervento e 23 obiettivi concreti da raggiungere: tante azioni per costruire una nuova mobilità con al centro la persona e l’ambiente. E non costa neanche molto, ma richiede passione, ascolto e tanta determinazione.

Insieme alla proposta presenteremo anche una serie di analisi compiute su infrastrutture e problematiche relative alla mobilità ciclabile…

Siete curiosi? Dai, ancora qualche giorno di pazienza… occhi e orecchie attente il prossimo fine settimana!

Tre | Camere d’aria. Pronti, via!

Siamo pronti per il primo “Camere d’aria”, la nostra serie di eventi per areare la mente e scambiarci idee.

Bici e corsi d’acqua, prospettive diverse sulla città

Carə candidatə, che ne pensi?

Luoghi: Fiume Retrone, Ponte San Michele e Auditorium Carmini

Martedì 2 maggio, dalle 19:30 alle 22:00

Sarà un evento per offrire alla città due prospettive diverse ma complementari: i suoi fiumi e la bicicletta, per vivere Vicenza in modo innovativo.

Abbiamo invitato tutti i candidati Sindaco a scendere in barca con noi per una breve navigazione nel cuore di Vicenza attraverso il Retrone e poi – tutti insieme in bicicletta – andremo all’Auditorium dei Carmini per un confronto pubblico sulla mobilità ciclabile.

Al centro del confronto – appunto – la nostra proposta sulla ciclabilità per scambiarci opinioni e chiedere impegni precisi ai candidati.

Appuntamento, quindi, alle 19:45 al Ponte San Michele.
Ci sarà musica, faremo due chiacchiere e guarderemo il transito dell’allegro corteo fluviale.

Poi, insieme in bicicletta, andremo all’Auditorium del Carmini (corso Fogazzaro 254) per assistere al confronto tra i candidati Sindaco di Vicenza (inizio alle 20:30).

Martedì 2 maggio
ore 19:45 a Ponte San Michele
e ore 20:30 all’Auditorium Carmini

Elezioni Amministrative Vicenza 2023 | Dalle campagne e dai boschi di Vicenza alle candidate e ai candidati

Vicenza è una città dalla forte connotazione rurale. Il 50% del territorio comunale, infatti, è ancor oggi costituito da terreni a uso agricolo che concorrono, insieme a parchi pubblici e boschi urbani, a comporre un importante intreccio di aree verdi e corridoi ecologici non compromessi dalla cementificazione. Un territorio, quindi, che per la sua stessa conformazione indica percorsi di adeguamento degli strumenti di pianificazione a obiettivi di sostenibilità ecologica, in particolare per quanto riguarda l’agricoltura, le politiche locali del cibo e gli interventi di mitigazione e adattamento agli effetti del cambiamento climatico.

Consideriamo segnali incoraggianti, in tal senso, le recenti adesioni del Comune di Vicenza al progetto CITIES2030 e al Patto di Milano (Milan Urban Food Policy Pact).

D’altra parte vanno considerate con serietà le molte criticità ambientali che insistono sul territorio vicentino. A titolo di esempio, ci limitiamo a segnalare il perdurare di tendenze fuori tempo massimo per quanto riguarda il consumo di suolo e la realizzazione di infrastrutture viabilistiche (ad esempio TAV e nuova S.P. Vicenza-Schio), e la grave contaminazione da PFAS le cui ricadute sulla qualità delle produzioni alimentari e sul tessuto agricolo non sono ancora state valutate seriamente in sede politica.

Il 14 e 15 maggio 2023 si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Vicenza.

Ci rivolgiamo alle candidate e ai candidati di tutte le liste ponendo all’attenzione quattro temi che riteniamo strategici per la tutela dell’agricoltura contadina e del territorio rurale vicentino, e per lo sviluppo di politiche locali del cibo quali strumento concreto di transizione ecologica:

  • Parco agricolo e patrimonio rurale pubblico; 
  • Mercati contadini e filiere locali del cibo; 
  • Agricoltura e contaminazione da PFAS; 
  • Tutela del suolo.

Parco agricolo e patrimonio rurale pubblico

Riteniamo che l’insieme delle aree verdi della città di Vicenza – aree agricole, parchi e boschi urbani – vada riconosciuto in quanto sistema. Lo strumento che istituisce questa interpretazione di tipo “sistemico” è il Parco agricolo.

Un Parco agricolo per Vicenza contribuirebbe alla salvaguardia del verde agricolo periurbano e al rafforzamento delle interazioni tra le diverse aree coinvolte, oltre a rendere maggiormente accessibile questo territorio alla cittadinanza e a sostenere le realtà agricole ivi insediate. 

Dal punto di vista agronomico, l’inclusione della cintura verde agricola all’interno di un grande Parco dovrebbe favorire la trasformazione in chiave agroecologica del sistema agroalimentare del territorio berico.

L’intero patrimonio rurale di proprietà pubblica potrebbe rientrare in un programma di sostegno a nuove realtà agricole, favorendo il ricambio generazionale e allo stesso tempo l’insediamento di progetti orientati all’agroecologia e all’attivazione di filiere locali del cibo.

Cascina Carpaneda è un edificio storico di proprietà del Comune di Vicenza, situato nella cornice rurale di Strada della Carpaneda, per la cui valorizzazione la cittadinanza si è attivata a partire dall’aprile 2021. L’edificio e le sue pertinenze, per le caratteristiche architettoniche e per il contesto, si presentano già quale fulcro e centro operativo di un futuro Parco agricolo.

Mercati contadini e filiere locali del cibo

L’accessibilità a prodotti da agricoltura locale e sostenibile per tutta la cittadinanza dovrebbe essere il primo obiettivo di politiche a sostegno delle filiere locali del cibo. I mercati contadini rappresentano un importante elemento di tale azione di ricucitura tra produzione e uso, tra campagna e città. 

La normativa comunale vigente in materia di mercati contadini non presenta tuttavia indicazioni, se non generiche, in fatto di territorialità e sostenibilità delle produzioni, e si rivolge esclusivamente alle associazioni di categoria, escludendo di fatto l’iniziativa autonoma di realtà produttive e gruppi della cittadinanza indipendenti o trasversali alle associazioni stesse. Ciò rappresenta, a nostro avviso, una effettiva limitazione della possibilità di sperimentare modalità innovative di incontro tra la città (con particolare attenzione ai quartieri periferici) e il mondo agricolo.

Immaginiamo possa essere attivata una rete di mercati con possibilità di affidamento a gruppi costituiti da aziende agricole e cittadinanza, in conformità a un regolamento che stabilisca criteri premianti per la vendita diretta, le produzioni locali e la sostenibilità ambientale.

Altro ambito strategico in fatto di politiche locali del cibo è l’istituzione e il rafforzamento di filiere locali legate alle mense pubbliche, come quelle scolastiche, delle case di riposo, dell’ospedale e della casa circondariale. In questi contesti, oltre a lavorare sui temi alimentari in connessione alla salute e al benessere individuale e collettivo, sarebbe opportuno avviare un percorso strutturato sull’educazione alimentare e sulla riduzione dello spreco di cibo.

Agricoltura e contaminazione da PFAS

Il mondo scientifico ha rilevato e documentato la presenza di forti contaminazioni da PFAS in diverse tipologie di alimenti. Questa delicata questione di salute pubblica che coinvolge il nostro territorio va assunta anche dalla politica con la dovuta serietà, con l’apporto di tutti i soggetti interessati: istituzioni sanitarie, enti di ricerca, realtà agricole e cittadinanza.

Le amministrazioni locali possono promuovere il confronto e la collaborazione tra i soggetti sopracitati, verso la definizione di efficaci strategie di tutela della salute e al contempo di salvaguardia del settore agricolo.

Singole azioni che riteniamo auspicabili sono l’interdizione all’apertura di pozzi a uso irriguo nella zona contaminata; il sostegno alle aziende agricole interessate dalla contaminazione, ad esempio favorendo la dotazione di filtri e l’adeguamento produttivo; la partecipazione a progetti di ricerca in partenariato con l’Università; l’attivazione di campagne di informazione presso il mondo agricolo, le scuole e la cittadinanza.

Tutela del suolo

La disponibilità di suolo coltivabile è il presupposto stesso della produzione agricola. La perdita di suolo provocata dalla cementificazione va a discapito della sovranità alimentare e della conservazione del patrimonio rurale collettivo.

Il suolo vivente è inoltre un vero e proprio serbatoio di stoccaggio per la CO2: se rispettato è in grado di assorbirne dall’atmosfera, attraverso l’azione delle piante; se danneggiato ne rilascia, contribuendo al riscaldamento globale.

Inoltre, il suolo integro e non impermeabilizzato consente l’infiltrazione d’acqua, con effetto di ricarica della falda e di riduzione del rischio idraulico in caso di precipitazioni intense.

La salvaguardia del suolo dovrebbe quindi ispirare gli strumenti di pianificazione urbanistica e l’interruzione di ulteriore cementificazione non ridursi a slogan, ma venire applicata attraverso misure amministrative cogenti e inderogabili. 

In diversi territori sono già in atto politiche di “consumo di suolo zero”, per iniziativa di amministrazioni lungimiranti e capaci di discontinuità rispetto a modelli consolidati ma ormai obsoleti. Anche la nostra città, segnata da continua espansione urbana e travolta da progetti di grandi opere altamente impattanti, necessita di iniziative politiche orientate in senso nuovo.

Infine, la gestione del verde pubblico potrebbe allo stesso modo rientrare in una strategia di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e di tutela della salute della popolazione, oltre a contribuire in modo sostanziale alla qualità e bellezza dell’ambiente urbano. 

Se adottati con serietà, strumenti quali il Piano del Verde consentono di sviluppare, con l’apporto di personale tecnico e con il coinvolgimento della cittadinanza, adeguate misure di programmazione e intervento orientate al mantenimento e all’implementazione del verde urbano, segnando il superamento di modalità di gestione non integrate ed emergenziali.

Con questo documento auspichiamo di stimolare un dibattito pubblico su transizione ecologica e agricoltura nella nostra città che sia orientato all’elaborazione di politiche innovative e ambiziose e che non escluda le questioni più complesse. Riteniamo che tali condizioni definiscano modi più o meno adeguati di pensare e agire in relazione al mondo rurale, in una fase storica segnata dalla crisi climatica e dalla necessità di un radicale ripensamento dei sistemi di gestione del territorio.

Quelle presentate sono solo alcune delle tematiche rilevanti in tal senso e le proposte avanzate indicano alcuni dei molti percorsi che possono essere intrapresi.

Invitiamo le candidate e i candidati all’amministrazione della città a esprimere, in risposta a questo testo, le proprie posizioni e proposte. Ci impegniamo a dar conto del dibattito che seguirà con ulteriori comunicazioni nel corso delle prossime settimane.

Contributi possono pervenire al nostro indirizzo mail .

Assicuriamo fin d’ora la nostra piena disponibilità al confronto e alla collaborazione per progettualità ispirate a obiettivi di transizione ecologica, tutela dell’agricoltura contadina e del territorio rurale, buona gestione del verde urbano e periurbano.


Su iniziativa della

Comunità Vicentina per l’Agroecologia

con l’adesione di

A.Ve.Pro.Bi. (Associazione Veneta dei Produttori Biologici e Biodinamici)

Civiltà del Verde

Collettivo Rizosfera Aps

EQuiStiamo Aps

Fridays For Future Vicenza

Ife Collective

Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani

Legambiente Vicenza Aps

PfasLand

Retegas Vicentina

 

Carpaneda, 14 aprile 2023

17 aprile, Centro Tecchio ore 20:30 | Assemblea su Cascina Carpaneda nella giornata internazionale delle lotte contadine

I tavoli partecipativi di sabato 25/03, nei quali abbiamo avuto modo di confrontarci sui percorsi possibili per la salvaguardia di Cascina Carpaneda, sono stati per noi una bellissima occasione di incontro, e ci hanno permesso di raccogliere molti ottimi spunti per rilanciare la mobilitazione. Ringraziamo tutte le persone che hanno partecipato!

Come annunciato a chi c’era, avremo nuovamente modo di incontrarci lunedì 17/04 alle ore 20:30 sempre presso il Centro Tecchio, per festeggiare i due anni dall’avvio della campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune – lanciata il 17/04/2021 in occasione della Giornata Internazionale delle Lotte Contadine – e per ripartire insieme dalle molte idee emerse nei tavoli partecipativi.

Pensiamo infatti sia indispensabile, a partire dall’incontro del 25/03, la nascita di un’assemblea permanente su Cascina Carpaneda, uno spazio di elaborazione collettiva che favorisca una partecipazione ampia e trasversale.

Potremo valutare insieme l’attivazione di gruppi di lavoro tematici e confrontarci su alcuni importanti bandi di finanziamento già attivi: alcuni potrebbero rappresentare un primo momento di immaginazione collettiva, ma anche concreta e operativa, in grado di portare ai primi interventi di valorizzazione degli spazi e dell’area della Cascina.

Terra e Libertà!

Comunità Vicentina per l’Agroecologia

Manifestazione Sainte Soline: appello di solidarietà del Movimento ecologista e contadino italiano

Nei giorni scorsi abbiamo firmato un appello di solidarietà in seguito ai fatti del 25 marzo scorso in Francia: clicca qui per leggere l’appello.

Lo abbiamo fatto perché abbiamo avuto il piacere di ascoltare e conoscere il gruppo ecologista francese Les Soulèvements de la Terre in occasione di una recente assemblea a Vicenza.

In quell’occasione, due compagnə hanno presentato le attività del gruppo, gli obiettivi della lotta – che riguarda molti dei temi cruciali della proposta e della critica agroecologica – e l’interessante approccio scelto dal movimento nel creare alleanze, orientato alla ricomposizione su obiettivi comuni attraverso la maturazione di pratiche condivise anche quando decisamente conflittuali.

Quella sera è stata presentata la grande mobilitazione in atto in Francia contro il progetto di realizzazione di numerosi bacini idrici a servizio dell’agroindustria. Mobilitazione in grado di coinvolgere più di cento gruppi e associazioni e migliaia di attivistə, espressione della società civile, del movimento ecologista e del movimento contadino, con l’importante adesione della Confédération Paysanne (organizzazione agricola francese aderente a La Via Campesina).

L’attenzione al tema dell’acqua e la contrarietà alle grandi opere altamente impattanti, dal carattere esclusivamente ingegneristico, hanno rappresentato per noi un ulteriore elemento di vicinanza, considerato quanto sta avvenendo ormai da diversi anni nel Veneto in fatto di piani per la “sicurezza idraulica” (vedi, a titolo di esempio, il caso delle Grave di Ciano a Crocetta del Montello).

In occasione dell’incontro a Vicenza, tappa di una più ampia trasferta italiana, è stata annunciata la Mobilitazione Internazionale per la difesa dell’acqua, prevista per il 25 e 26 marzo.

Con dolore abbiamo saputo negli scorsi giorni della violenta repressione che ha colpito il movimento, capace per l’occasione di mobilitare 30.000 persone in una grande azione di disobbedienza civile nei pressi del bacino di Sainte-Soline.

Insieme a numerose realtà ecologiste e contadine italiane abbiamo deciso di esprimere piena solidarietà al movimento Bassines Non Merci, “eau vive qui partout fremit”, la cui lotta non si interrompe.

NOU SOMMES L’EAU QUI SE DÉFEND!

NO BASSARAN!

 

 

25 marzo | Carpaneda chiama: tavoli partecipativi per il futuro di un Bene Comune rurale

Dopo il successo dell’iniziativa sulla sovranità alimentare di sabato 18 marzo, il percorso “Tra Campagna e Città” continua con l’iniziativa del 25 marzo 2023 presso il Centro Tecchio (Viale S. Lazzaro, 112 | Vicenza) con un laboratorio partecipativo incentrato sulla discussione di proposte concrete per la valorizzazione dei beni pubblici rurali di Carpaneda, ovvero la cascina, i terreni e il bosco.

La campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune, attiva ormai da due anni, ha contribuito a far conoscere alla cittadinanza quest’area periurbana di particolare pregio e ad aprire il confronto con le istituzioni rispetto a percorsi di gestione collettiva dell’immobile e dei terreni alternativi alla vendita.

Si tratta ora di rilanciare la mobilitazione per ottenere il definitivo stralcio della Cascina dal Piano delle alienazioni del Comune di Vicenza, tornando al contempo a riflettere insieme sui futuri possibili di un luogo emblematico delle interazioni tra campagna e città nel contesto vicentino.

L’iniziativa si svolgerà con il supporto e la facilitazione di Alda Italia, diramazione dell’Associazione Europea per la Democrazia Locale.

Per partecipare all’evento è necessario iscriversi cliccando qui. La prenotazione è obbligatoria poiché ci aiuterà ad organizzare al meglio l’incontro. Inoltre, per consentire la gestione ottimale dei tavoli di lavoro, l’adesione è limitata ad un massimo di 30 persone. 

Il programma

Carpaneda chiama
Tavoli partecipativi per il futuro di un Bene Comune rurale
Sabato 25 Marzo | Ore 15:30 – Centro Tecchio, Viale San Lazzaro 112, Vicenza

Ore 15.30 Inizio dei lavori I^ sessione.
Introduzione dell’evento | Luisa Dal Prà – Alda Italia

Ore 15.40 Un anno dopo la presentazione del documento “Verso la Casa dell’Agroecologia”, stato dell’arte della campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune | Davide Primucci – Comunità Vicentina per l’Agroecologia

Ore 16.00 Suddivisione dei gruppi e inizio tavoli di lavoro. Visione, Competenze necessarie, Comunicazione

Ore 16.20 Cambio tavolo di lavoro.

Ore 16.40 Fine tavoli di lavoro.
Restituzione e condivisione degli spunti emersi durante i tavoli di lavoro. Interventi del pubblico

Ore 17.00 Chiusura I^ sessione e coffee break.

Ore 17.15 Inizio dei lavori II^ sessione.
Suddivisione in potenziali gruppi operativi: cosa posso fare attivamente?

Ore 17.45 Chiusura II^ sessione.
Presentazione punti emersi nei gruppi operativi

Ore 18.00 Aperitivo conclusivo


A cura della Comunità Vicentina per l’Agroecologia e LIES.
Con la partecipazione di ALDA, Civiltà del Verde, Circolo Cosmos – Porto Burci, Di Sana Pianta, Ife Collective, Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani, Rete GAS Vicentina, Collettivo Rizosfera.
Con il contributo del bando del Comune di Vicenza: “Inverno nei Quartieri 2022/2023” per la concessione di contributi economici a sostegno delle associazioni locali senza scopo di lucro per progettualità di interesse collettivo.

Per la prima volta si parla di sovranità alimentare a Vicenza

Ieri siamo approdatə a Porto Burci con il tema della sovranità alimentare per fare chiarezza su questo importante concetto connesso ai diritti contadini ma non solo. Infatti, abbiamo parlato di pratiche concrete che già esistono sui nostri territori come le comunità che supportano l’agricoltura (CSA), i mercati contadini che operano con sistemi di garanzia partecipata, le case delle sementi e molte altre. Senza dimenticare che il movimento per la sovranità alimentare non ha nulla a che vedere col sovranismo e pratiche autarchiche ma anzi varca ogni frontiera ed è fortemente interconnesso a livello internazionale.

L’iniziativa è stata partecipata da oltre 60 persone che hanno ascoltato con attenzione gli interventi di ARI – Associazione Rurale Italiana, CampiAperti – Associazione per la Sovranità Alimentare, Consemi – Casa delle sementi Veneto, Az. Agr. Juvenilia, Az. agr. Terra Viva e Collettivo Rizosfera.

Il nostro prossimo appuntamento è il 25 marzo. Questa volta per partecipare è fortemente consigliata l’iscrizione, puoi farla cliccando qui.

 

18 marzo | La sovranità alimentare nei movimenti contadini: racconti di iniziative dal basso

Che cos’è la sovranità alimentare? Per fare chiarezza su questo importante concetto, originariamente connesso ai diritti contadini e alla tutela ambientale, ma oggi spesso rielaborato secondo una logica sovranista, sabato 18 marzo 2023, alle 15:30 si terrà a Porto Burci (contra’ dei Burci 27, Vicenza) un primo confronto aperto con diverse realtà contadine locali e nazionali che già da tempo esercitano pratiche di sovranità alimentare. Parteciperanno: Associazione Rurale Italiana, Campi Aperti (Bologna), Collettivo Rizosfera (Schio), Casa delle sementi del Veneto e Azienda Agricola Juvenilia (Schio). A seguire, dibattito aperto e aperitivo con prodotti contadini.
I soggetti promotori dell’iniziativa intendono innescare un percorso di ideazione e realizzazione di soluzioni innovative ed azioni collettive volte alla valorizzazione del territorio rurale periurbano di Vicenza e dei suoi beni pubblici nel solco delineato dalla sovranità alimentare.
L’iniziativa si svolge nell’ambito del percorso “Tra Campagna e Città” che si concluderà il 25 marzo 2023 con un laboratorio partecipativo incentrato sulla discussione di proposte concrete per la valorizzazione dei beni pubblici rurali di Carpaneda, ovvero la cascina, i terreni e il bosco.

Il programma

La Sovranità alimentare nei movimenti contadini
Racconti di iniziative del basso

Sabato 18/03, dalle ore 15:30 – Porto Burci (Vicenza)

Introduce e modera:
Chiara Spadaro – Ricercatrice e giornalista ambientale

Ospiti e interventi:

Cosa vuol dire “Sovranità alimentare”?
Pier Francesco Pandolfi de Rinaldis – ARI – coordinamento giovani de La Via Campesina

L’esperienza della Rete per la Sovranità Alimentare dell’Emilia-Romagna
Antonio Maron – Campi Aperti/Rete per la Sovranità Alimentare

Le C.S.A. come pratica di Sovranità alimentare
Isabella Paganin – C.S.A. Terra Viva/Collettivo Rizosfera

Case delle Sementi e selezione partecipativa in agricoltura
Valeria Grazian – Casa delle Sementi del Veneto/Rete Semi Rurali

Coltivare e collaborare: l’esperienza dell’Alto Vicentino
Gianni Pinton – Azienda agricola Juvenilia/A.Ve.Pro.Bi.

A cura della Comunità Vicentina per l’Agroecologia e LIES.
Con la partecipazione di ALDA, Civiltà del Verde, Circolo Cosmos – Porto Burci, Di Sana Pianta, Ife Collective, Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani, Rete GAS Vicentina, Collettivo Rizosfera.
Con il contributo del bando del Comune di Vicenza: “Inverno nei Quartieri 2022/2023” per la concessione di contributi economici a sostegno delle associazioni locali senza scopo di lucro per progettualità di interesse collettivo.

San Martìn

Domenica 13/11 abbiamo festeggiato San Martìn, tradizionale “capodanno” agrario, seminando presso l’azienda agricola A Regola D’Orto (Monteviale) un parcellario didattico con le sementi contadine della Casa delle Sementi di Isola Vicentina.
Il parcellario accompagnerà le attività con le scuole del progetto VANGA, accogliendo una dozzina di specie e varietà di cereali secondo una disposizione che ne racconta il percorso di selezione.
Dopo la semina, pranzo condiviso, castagne e vin brulé con amiche e amici della campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune.
Un grande grazie da parte nostra alla Casa delle Sementi di Isola Vicentina e all’azienda A Regola D’Orto.
Terra e Libertà!

Io guardo il cielo, il cielo che tu guardi

Fiori, ombre, topi, tremalumi, ibischi, cactus, campanelli: poesie tra umano e sovrumano
Incontri con poeti a Vicenza

“Io guardo il cielo, il cielo che tu guardi” (un verso di Patrizia Cavalli da “Vita meravigliosa”) è una rassegna nomade di letture poetiche a Vicenza, dal 10 novembre al 16 dicembre 2022.
Ospiti della rassegna saranno i poeti e le poete Luigi Bressan, Zelda Zanobini, Fabio Pusterla, Agustín Jiménez, Gian Mario Villalta e Antonella Anedda, che proporranno letture dai loro libri usciti quest’anno, intorno al tema degli ecosistemi in un mondo minacciato e instabile, ovvero del rapporto tra l’umano e il sovrumano (libera traduzione di “more-than-human”, l’intreccio multispecie in cui non siamo più i soli a dettare le regole del rapporto tra natura e cultura).
Il sottotitolo della rassegna – “Fiori, ombre, topi, tremalumi, ibischi, cactus, campanelli” – richiama proprio alcuni degli elementi che possiamo ritrovare tra le pagine dei libri proposti, che animano un microcosmo nel quale possiamo riconoscerci in quest’epoca di crisi e anche, come sempre, di bellezza.

Luigi Bressan apre la rassegna giovedì 10 novembre 2022, alle 20.30 in cooperativa Insieme (via Dalla Scola, 255) presentando “La viola di Strauss” (Ronzani, 2022; traduzione in inglese di G. Codifava, con una lettera all’autore di D. Cavaion) insieme a Stefano Strazzabosco.
Il libro (https://ronzanieditore.it/acquista/la-viola-di-strauss/) è un notevole erbario floreale in cui l’osservazione della natura trova accensioni liriche e brevi sviluppi narrativi che parlano di comunità e di continue, vitalissime rinascite, e l’incontro è organizzato in collaborazione con la rassegna “Di sana pianta”.
Tutti i dettagli e il programma completo della rassegna nella locandina allegata e sul blog: https://direpoesia.wordpress.com/.

Per il 22 ottobre convergenza contadina e agroecologica

La Comunità Vicentina per l’Agroecologia sostiene l’appello dei movimenti contadini e partecipa alla manifestazione del 22 ottobre a Bologna

Quando andiamo a fare la spesa nei supermercati incontriamo i prodotti della filiera agricola industriale. Una filiera che crea un sistema alimentare globale in mano a poteri finanziari sempre più accentrati, che consuma i suoli e le acque e inquina l’aria, che per nutrire il 30% della popolazione mondiale è responsabile dell’85-90% delle emissioni di gas serra complessivamente imputabili all’agricoltura.

Che è responsabile di un crollo drammatico di biodiversità, che crea sfruttamento di lavoratrici e lavoratori e annientamento delle popolazioni indigene. Che produce cibo alterato dalla catena industriale, non salutare o dannoso, che per una percentuale che va dal 30 al 50% viene sprecato nei vari passaggi della filiera.

Che produce profitti per le poche imprese transnazionali che controllano gli input quali sementi e pesticidi, la trasformazione industriale e la commercializzazione nella Grande Distribuzione Organizzata e nelle catene del Fast Food.

Questa agricoltura industriale produce evidenti danni ai territori, all’ambiente, alla salute delle persone. E spesso comporta anche un brutale sfruttamento di braccianti agricoli, migranti e comunità più deboli. Braccianti, contadini e altre persone che in nome del rispetto, dell’autodeterminazione, di condizioni di lavoro migliori si sono in questi anni opposti in maniera visibile allo sfruttamento e alle logiche di una politica emergenziale e paternalista.

Nonostante le ingiustizie sociali che questo sistema agroindustriale promuove, viene favorito dalle politiche pubbliche locali, nazionali e internazionali.

Riceve finanziamenti pubblici diretti, investimenti pubblici per le infrastrutture di cui necessita, viene favorito da leggi e regolamenti che trascurano sistematicamente le piccole aziende contadine e le reti di cui fanno parte.

Esistono poi agricolture fatte da persone che coltivano e vendono i propri prodotti ad altre persone nei mercati contadini o presso le proprie aziende, a gruppi di acquisto solidali o a cooperative di consumatori che gestiscono negozi e locali di prossimità. Esistono agricolture fatte da persone che coltivano orti urbani e terreni per i propri fabbisogni e per quelli della propria famiglia e comunità. Esistono persone che si riuniscono in cooperative per coltivare insieme e rispondere ai propri fabbisogni.

Esiste la piccola agricoltura contadina di basso o nessun impatto ambientale, orientata ai valori di benessere, ecologia, giustizia e solidarietà oltre che al giusto reddito per chi la pratica.

Sono agricolture che rispettano la terra, le acque e le risorse, perché fatte da persone che quelle terre le abitano, che salvaguardano la biodiversità animale, agricola e culturale perché fatte da milioni di persone in relazione tra loro e con i propri territori.

Sono agricolture che producono cibo sano, fresco, che non ha bisogno di viaggiare per migliaia di chilometri o di essere conservato attraverso metodi che ne alterano profondamente il valore nutritivo.

Sono agricolture che minimizzano gli sprechi, che non necessitano di inutili imballaggi destinati a incrementare le montagne di rifiuti che soffocano le terre e gli oceani.

Sono agricolture frutto di scelte di milioni di persone che si connettono in comunità fluide e diversificate.

Queste persone, contadine e contadini, coproduttrici e coproduttori, costituiscono le reti alimentari contadine, settore fondamentale e dinamico di quell’agricoltura contadina di piccola scala che, anche secondo la FAO, sfama il 70% della popolazione mondiale.

La crisi climatica sta mettendo a dura prova questa agricoltura contadina.

La siccità dei mesi scorsi ci ha fatto percepire le nostre produzioni e i nostri campi come sempre più fragili e in balia di eventi improvvisi e difficili da controllare.

A ciò si aggiunge un aumento dei prezzi del gasolio e dei fattori necessari all’attività agricola che erodono sempre più il reddito agricolo e ci espongono, come piccol* produttor*, al debito o ci costringono all’aumento dei prezzi dei nostri prodotti. Un aumento che è anche il risultato di politiche agricole che favoriscono le grandi aziende e costringono i piccoli produttori a scaricare sul prezzo alla vendita i costi di un’attività sempre più instabile, povera e precaria.

C’è dunque un problema di sostenibilità economica delle piccole attività agricole inserite in un’economia di mercato diretta da competitività, prezzi a ribasso e finanziarizzazione, ma c’è anche un problema di reddito dei conduttori e conduttrici delle piccole aziende schiacciati dal ricatto di tenere in piedi la propria attività di qualità e di prossimità o di chiuderla.

Essere un contadino e una contadina in Italia significa lavorare nell’abbandono istituzionale e politico a causa di una PAC costruita sulle grandi imprese agricole e con un difficile accesso al credito per gli investimenti, necessari per affrontare la crisi climatica in atto; significa coltivare prodotti di qualità ma non sempre riuscire a percepire un reddito dignitoso.

La produzione agricola di piccola scala è tutela e presa in cura del territorio, è conservazione di prodotti e culture locali, è relazione e vendita diretta; ma il riconoscimento del valore del nostro lavoro sembra sempre essere lontano da chi comanda questo Paese.

Il 22 ottobre le persone che fanno vivere, difendono, promuovono queste agricolture contadine saranno a Bologna – nelle strade insieme a chi difende la propria vita dallo sfruttamento: sfruttamento del lavoro e sfruttamento dell’ambiente.

Noi ci saremo anche per chiedere sostegno e riconoscimento del nostro lavoro, per un reddito dignitoso, per una politica agricola nazionale ed europea capace di rispondere alle nostre esigenze, difficoltà e problematiche, per un accesso alla terra di giovani che vogliono prendersi in cura i nostri territori svincolando dall’obbligo d’impresa la produzione del cibo agroecologico localmente distribuito, per un’agricoltura piccola, sostenibile e agroecologica, unica via di salvezza dalle crisi attuali.

Perché è ormai chiaro che non può esistere una vera e reale transizione ecologica se non partiamo dall’obbiettivo primario della produzione locale del cibo in maniera agroecologica.

Noi saremo in piazza il 22 ottobre per la convergenza di chi è consapevole che il cambiamento climatico, la distruzione dei territori e dell’agricoltura contadina, lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori, la mancanza di reddito e di prospettiva di vita sana e socialità sono tutte causate da un sistema economico-finanziario nel quale “i loro profitti valgono più delle nostre vite”.

Noi ci saremo perché serve un cambio radicale di politiche pubbliche, per difendere e promuovere l’agricoltura contadina, l’economia circolare e di comunità, una profonda trasformazione dell’uso delle risorse energetiche e del sistema produttivo – perché finalmente siano territori e comunità a decidere cosa, come e per chi produrre.

Noi ci saremo perché serve che la relazione tra città e campagna che crea reti territoriali auto-organizzate sia riconosciuta, incrementata e sostenuta dalle politiche pubbliche, e sia rafforzata dalla consapevolezza di chi consuma e di chi produce, al fine di garantire a tutt*, in maniera trasversale, il diritto al cibo salutare e sano, prodotto nel rispetto della terra, dell’umanità e dell’ambiente.

Intanto noi tutte e tutti pratichiamo una convergenza anche delle pratiche quotidiane, verso una reale autodeterminazione alimentare e dei territori come prospettiva in cui si usa il mutualismo conflittuale per difendere il lavoro e allo stesso tempo costruire e difendere processi e meccanismi di partecipazione a partire dalla centralità del cibo che non lasci nessuna e nessuno sola/o e sostenga reciprocamente le alternative sociali che ognuna/o di noi cerca di costruire.

Clicca qui per leggere le organizzazioni firmatarie dell’appello.