Carpaneda Ecofestival | 16-17-18 giugno 2023

La Comunità Vicentina per l’Agroecologia (CVA) è partner nell’organizzazione del Carpaneda Ecofestival. Nel corso di questi tre giorni di incontri, laboratori, teatro, film, musica, passeggiate e cibo genuino, avremo modo di approfondire alcuni dei temi su cui si fondano il pensiero e le pratiche agroecologiche.

Il programma completo del Carpaneda Ecofestival è disponibile cliccando qui, e ce n’è veramente per tutti i gusti! Dateci una bella occhiata, tenetevi liberx il 16, 17 e 18 Giugno ed invitate tantx amicx.
Sarà una bella occasione per confrontarsi su temi frizzanti come nuovi OGM, gerarchie di genere in agricoltura e alternative al modello agroindustriale, per scaricare le tensioni della settimana con passeggiate e spettacoli, e fare festa assieme.

Di seguito pubblichiamo la parte di programma curata direttamente dalla CVA.


Venerdì 16 giugno  🎭 ore 19.30 > teatro e natura | c/o Azienda Agricola 100orti

SEMIs – storie di un potere invisibile (spettacolo teatrale di Nouvelle Plague)

Dietro ciò che mangiamo ci sono dei semi, delle persone, delle storie. L’intreccio di questi tre elementi provoca da sempre numerose implicazioni di tipo economico, politico e sociale. Dopo una formazione con Maxime Schmitt, contadino, attivista e divulgatore scientifico, coordinatore della Maison des Semences Paysannes Maralpines, nasce SEMIs – storie di un potere invisibile. Abbiamo scelto di raccontare questa complessità creando una serie di immagini e partiture fisiche legate ai temi della sparizione della biodiversità, dell’industria semenziera (la nascita e l’evoluzione dei cosiddetti ibridi F1), del legame profondo fra coltura e cultura. Cinque scope piantate in fiaschi di sabbia, un teatrino di legno pieno di disegni, un vecchio, due giocatori di scacchi e una figura femminile immensa e misteriosa popolano la scena: un tappeto volante che sorvola con leggerezza la miseria e la follia dell’essere umano, la stanchezza e la gioia della terra. La grande quantità di storie, suoni, aneddoti e saperi raccolti durante il percorso di creazione ha reso SEMIs uno spettacolo intimo e comunitario, capace di connettere le persone del pubblico. 


Venerdì 16 giugno  📌ore 20.30 > incontro e dibattito | c/o Azienda Agricola 100orti 

Un’agricoltura contadina oltre i nuovi OGM: esperienze di gestione collettiva della biodiversità agricola 

Alla scoperta di due mondi: da una parte i nuovi OGM, noti come New breeding techniques (Nbt) o Tecniche di evoluzione assistita (Tea), tornati alla ribalta a causa di una proposta di deregolamentazione della Commissione Europea; dall’altra le Case delle Sementi, luoghi di conservazione e diffusione delle sementi contadine, locali e tradizionali, da sempre selezionate nei campi da chi coltiva. 

Saranno presenti, Francesco Paniè (Centro Internazionale Crocevia), Giulia Bocciero e Davide Simonetti (Nouvelle Plague), Valeria Grazian (Casa delle Sementi del Veneto) 


Sabato 17 giugno 📌ore 11.00 > incontro e dibattito | c/o B&B Nonna Amelia 

Agroecologia nella nuova Politica Agricola Comune: le ragioni del conflitto tra movimenti sociali ed organizzazioni di categoria 

Durante l’ultima riforma i movimenti contadini hanno lottato per la trasformazione della PAC in chiave agroecologica, ma dall’altra parte c’è chi ha favorito il mantenimento dello status quo riducendo al minimo le ambizioni ambientali. Andiamo alla scoperta dell’agroecologia e del perché viene osteggiata da chi invece sostiene la produzione industriale su larga scala. 

Partecipano: Maria Antonietta Maneschi (Università Science Po – PSIA, Parigi), Massimo De Marchi (Università di Padova – DICEA) e Pier Francesco Pandolfi de Rinaldis (ARI – Coordinamento Europeo Via Campesina). Modera: Davide Primucci 


Sabato 17 giugno 📌ore 17.30 > incontro e dibattito | c/o Bosco Urbano di Carpaneda 

Genere, patriarcato e agricoltura: dialogo con l’autrice del libro “Contadine si diventa. Donne in agricoltura” 

Un dialogo alla scoperta dell’indagine indipendente di Laura Castellani che, tra il 2018 e il 2019, ha raccolto le testimonianze di 35 giovani agricoltrici italiane, con l’obiettivo di delineare i loro punti di forza e raccontare le loro esperienze di vita e di lavoro, a fronte di un contesto non sempre accogliente, segnato da problematiche strutturali di retaggio patriarcale. 

Con Laura Castellani (autrice) e Margherita Ferrari (Comunità Vicentina per l’Agroecologia, Oddkin Flower Farm & Studio) 


Sabato 17 giugno 📌ore 16.30 > incontro-laboratorio | c/o B&B Nonna Amelia

Orticoltura organica e rigenerativa 

Come coltivare ciò che mangiamo rispettando la vita del suolo? Un laboratorio per conoscere cos’è l’agricoltura organica e rigenerativa, e come metterla in pratica nella conduzione di un orto-giardino, anche di piccole dimensioni. Il laboratorio si rivolge a tutte le persone interessate; non servono competenze sugli argomenti presentati. 

Con Elisa Decarli (Deafal) 


Domenica 18 giugno  📌ore 11.15 > incontro e dibattito | c/o B&B Bosco Urbano di Carpaneda 

Assemblea pubblica Cascina Carpaneda Bene Comune 

La Comunità Vicentina per l’Agroecologia si batte affinché il patrimonio rurale pubblico venga messo a disposizione della collettività in forme e modalità condivise con chi vuole promuovere progetti legati all’agroecologia e alla sovranità alimentare. 

A due anni dalla svendita di 8 ettari di terra pubblica, ora si guarda al futuro della Cascina, un Bene Comune da gestire attraverso i Patti di collaborazione. 

L’assemblea è aperta a tutt*. 


Domenica 18 giugno 📌ore 18.00 > incontro e dibattito | c/o B&B Nonna Amelia 

Verso il parco agricolo di Carpaneda: agricoltura periurbana, sviluppo rurale e politiche locali del cibo 

Esperienze a confronto sulla valorizzazione territoriale e l’approccio agroecologico come forma di sviluppo delle aree rurali periurbane. Come Carpaneda potrebbe divenire fulcro della trasformazione del sistema agroalimentare locale, capace di catalizzare le interazioni dei diversi attori della filiera produttiva. Parteciperanno al dibattito, Catherine Dezio (Università di Padova – TESAF), Viviana Ferrario (Università Iuav di Venezia), Gianluca Migliavacca (Associazione Georama, Milano) e Mara Mignone (Comune di Vicenza, progetto Cities 2030) Modera: Cristina Catalanotti 


Clicca qui per vedere il programma completo.

ELEZIONI AMMINISTRATIVE VICENZA 2023. Risposte al documento “DALLE CAMPAGNE E DAI BOSCHI DI VICENZA”

Il 14 aprile scorso abbiamo pubblicato un documento politico sui temi della transizione ecologica in relazione all’agricoltura nel contesto vicentino, quale apporto contadino ed ecologista al dibattito in vista delle elezioni amministrative.
Il documento è sottoscritto da diverse realtà attive nel territorio: A.Ve.Pro.Bi. (Associazione Veneta dei Produttori Biologici e Biodinamici), Civiltà del Verde, Collettivo Rizosfera Aps, Comunità Vicentina per l’Agroecologia, EQuiStiamo Aps, Fridays For Future Vicenza, Ife Collective, Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani, Legambiente Vicenza Aps, PfasLand, Retegas Vicentina.

Abbiamo posto in particolare risalto alcune questioni: la proposta di Parco agricolo e la valorizzazione del patrimonio rurale pubblico, a partire da Cascina Carpaneda; le filiere locali del cibo e i mercati contadini; la contaminazione da PFAS e le sue ripercussioni in ambito agroalimentare; la tutela del suolo e il contrasto alla cementificazione.

Diverse risposte sono pervenute nel corso del mese, da parte di varie forze politiche. Le condividiamo nell’ordine con cui le abbiamo ricevute.
Condividiamo anche un articolo, scritto da Giulio Todescan per il Corriere del Veneto, che raccoglie le posizioni dellə candidatə sindacə in merito alla campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune.

Speriamo che questi materiali possano costituire il presupposto per un confronto da qui in avanti stabile, ricco e trasformativo tra cittadinanza e amministrazione, che coinvolga sia la maggioranza che le minoranze, in merito alle questioni poste, qualsiasi sia l’esito del voto.
Torniamo a ribadire la piena disponibilità al confronto e alla collaborazione su obiettivi di transizione ecologica, salvaguardia dell’agricoltura contadina e del territorio rurale, buona gestione del verde urbano e periurbano.

Dalle campagne e dai boschi di Vicenza,
Comunità Vicentina per l’Agroecologia

Leggi il testo completo: ELEZIONI AMMINISTRATIVE VICENZA 2023. RISPOSTE AL DOCUMENTO “DALLE CAMPAGNE E DAI BOSCHI DI VICENZA”

25 marzo | Carpaneda chiama: tavoli partecipativi per il futuro di un Bene Comune rurale

Dopo il successo dell’iniziativa sulla sovranità alimentare di sabato 18 marzo, il percorso “Tra Campagna e Città” continua con l’iniziativa del 25 marzo 2023 presso il Centro Tecchio (Viale S. Lazzaro, 112 | Vicenza) con un laboratorio partecipativo incentrato sulla discussione di proposte concrete per la valorizzazione dei beni pubblici rurali di Carpaneda, ovvero la cascina, i terreni e il bosco.

La campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune, attiva ormai da due anni, ha contribuito a far conoscere alla cittadinanza quest’area periurbana di particolare pregio e ad aprire il confronto con le istituzioni rispetto a percorsi di gestione collettiva dell’immobile e dei terreni alternativi alla vendita.

Si tratta ora di rilanciare la mobilitazione per ottenere il definitivo stralcio della Cascina dal Piano delle alienazioni del Comune di Vicenza, tornando al contempo a riflettere insieme sui futuri possibili di un luogo emblematico delle interazioni tra campagna e città nel contesto vicentino.

L’iniziativa si svolgerà con il supporto e la facilitazione di Alda Italia, diramazione dell’Associazione Europea per la Democrazia Locale.

Per partecipare all’evento è necessario iscriversi cliccando qui. La prenotazione è obbligatoria poiché ci aiuterà ad organizzare al meglio l’incontro. Inoltre, per consentire la gestione ottimale dei tavoli di lavoro, l’adesione è limitata ad un massimo di 30 persone. 

Il programma

Carpaneda chiama
Tavoli partecipativi per il futuro di un Bene Comune rurale
Sabato 25 Marzo | Ore 15:30 – Centro Tecchio, Viale San Lazzaro 112, Vicenza

Ore 15.30 Inizio dei lavori I^ sessione.
Introduzione dell’evento | Luisa Dal Prà – Alda Italia

Ore 15.40 Un anno dopo la presentazione del documento “Verso la Casa dell’Agroecologia”, stato dell’arte della campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune | Davide Primucci – Comunità Vicentina per l’Agroecologia

Ore 16.00 Suddivisione dei gruppi e inizio tavoli di lavoro. Visione, Competenze necessarie, Comunicazione

Ore 16.20 Cambio tavolo di lavoro.

Ore 16.40 Fine tavoli di lavoro.
Restituzione e condivisione degli spunti emersi durante i tavoli di lavoro. Interventi del pubblico

Ore 17.00 Chiusura I^ sessione e coffee break.

Ore 17.15 Inizio dei lavori II^ sessione.
Suddivisione in potenziali gruppi operativi: cosa posso fare attivamente?

Ore 17.45 Chiusura II^ sessione.
Presentazione punti emersi nei gruppi operativi

Ore 18.00 Aperitivo conclusivo


A cura della Comunità Vicentina per l’Agroecologia e LIES.
Con la partecipazione di ALDA, Civiltà del Verde, Circolo Cosmos – Porto Burci, Di Sana Pianta, Ife Collective, Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani, Rete GAS Vicentina, Collettivo Rizosfera.
Con il contributo del bando del Comune di Vicenza: “Inverno nei Quartieri 2022/2023” per la concessione di contributi economici a sostegno delle associazioni locali senza scopo di lucro per progettualità di interesse collettivo.

18 e 25 marzo | Sovranità alimentare e Cascina Carpaneda: due giornate di confronto con reti, movimenti e città

Con l’arrivo della primavera abbiamo organizzato due eventi dedicati alle molte relazioni tra campagna e città.

Il primo appuntamento riguarderà la “sovranità alimentare”, concetto chiave elaborato nell’ambito del movimento contadino internazionale quale sinonimo di autodeterminazione e salvaguardia dei sistemi di produzione contadina su scala locale. Ne parleremo attingendo a esperienze concrete in atto in diversi territori, con la speranza di contribuire alla loro disseminazione nel vicentino.

Il secondo evento consisterà in una nuova chiamata a raccolta per il futuro di Cascina Carpaneda, bene comune rurale nel territorio di Vicenza. Attraverso dei tavoli partecipativi, invitiamo tutta la cittadinanza a portare il proprio contributo in immaginazione e competenze per proseguire il percorso svolto fin qui, verso la costituzione di un Parco agricolo per la nostra città.

Al termine di entrambe le iniziative sarà possibile continuare la conversazione condividendo l’aperitivo contadino proposto da Rete GAS Vicentina.

Sabato 18/03, dalle ore 15:30 – Porto Burci (Vicenza)
La sovranità alimentare nei movimenti contadini
Racconti di iniziative del basso

Sabato 25/03, dalle ore 15:30 – Centro Tecchio (Vicenza)
Carpaneda chiama
Tavoli partecipativi per il futuro di un Bene Comune rurale

A cura della Comunità Vicentina per l’Agroecologia e LIES.

Con la partecipazione di ALDA, Civiltà del Verde, Circolo Cosmos – Porto Burci, Di Sana Pianta, Ife Collective, Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani, Rete GAS Vicentina, Collettivo Rizosfera.

Con il contributo del bando del Comune di Vicenza “Inverno nei Quartieri 2022/2023” per la concessione di contributi economici a sostegno delle associazioni locali senza scopo di lucro per progettualità di interesse collettivo.

Per ulteriori info potete contattarci qui.

Per il 22 ottobre convergenza contadina e agroecologica

La Comunità Vicentina per l’Agroecologia sostiene l’appello dei movimenti contadini e partecipa alla manifestazione del 22 ottobre a Bologna

Quando andiamo a fare la spesa nei supermercati incontriamo i prodotti della filiera agricola industriale. Una filiera che crea un sistema alimentare globale in mano a poteri finanziari sempre più accentrati, che consuma i suoli e le acque e inquina l’aria, che per nutrire il 30% della popolazione mondiale è responsabile dell’85-90% delle emissioni di gas serra complessivamente imputabili all’agricoltura.

Che è responsabile di un crollo drammatico di biodiversità, che crea sfruttamento di lavoratrici e lavoratori e annientamento delle popolazioni indigene. Che produce cibo alterato dalla catena industriale, non salutare o dannoso, che per una percentuale che va dal 30 al 50% viene sprecato nei vari passaggi della filiera.

Che produce profitti per le poche imprese transnazionali che controllano gli input quali sementi e pesticidi, la trasformazione industriale e la commercializzazione nella Grande Distribuzione Organizzata e nelle catene del Fast Food.

Questa agricoltura industriale produce evidenti danni ai territori, all’ambiente, alla salute delle persone. E spesso comporta anche un brutale sfruttamento di braccianti agricoli, migranti e comunità più deboli. Braccianti, contadini e altre persone che in nome del rispetto, dell’autodeterminazione, di condizioni di lavoro migliori si sono in questi anni opposti in maniera visibile allo sfruttamento e alle logiche di una politica emergenziale e paternalista.

Nonostante le ingiustizie sociali che questo sistema agroindustriale promuove, viene favorito dalle politiche pubbliche locali, nazionali e internazionali.

Riceve finanziamenti pubblici diretti, investimenti pubblici per le infrastrutture di cui necessita, viene favorito da leggi e regolamenti che trascurano sistematicamente le piccole aziende contadine e le reti di cui fanno parte.

Esistono poi agricolture fatte da persone che coltivano e vendono i propri prodotti ad altre persone nei mercati contadini o presso le proprie aziende, a gruppi di acquisto solidali o a cooperative di consumatori che gestiscono negozi e locali di prossimità. Esistono agricolture fatte da persone che coltivano orti urbani e terreni per i propri fabbisogni e per quelli della propria famiglia e comunità. Esistono persone che si riuniscono in cooperative per coltivare insieme e rispondere ai propri fabbisogni.

Esiste la piccola agricoltura contadina di basso o nessun impatto ambientale, orientata ai valori di benessere, ecologia, giustizia e solidarietà oltre che al giusto reddito per chi la pratica.

Sono agricolture che rispettano la terra, le acque e le risorse, perché fatte da persone che quelle terre le abitano, che salvaguardano la biodiversità animale, agricola e culturale perché fatte da milioni di persone in relazione tra loro e con i propri territori.

Sono agricolture che producono cibo sano, fresco, che non ha bisogno di viaggiare per migliaia di chilometri o di essere conservato attraverso metodi che ne alterano profondamente il valore nutritivo.

Sono agricolture che minimizzano gli sprechi, che non necessitano di inutili imballaggi destinati a incrementare le montagne di rifiuti che soffocano le terre e gli oceani.

Sono agricolture frutto di scelte di milioni di persone che si connettono in comunità fluide e diversificate.

Queste persone, contadine e contadini, coproduttrici e coproduttori, costituiscono le reti alimentari contadine, settore fondamentale e dinamico di quell’agricoltura contadina di piccola scala che, anche secondo la FAO, sfama il 70% della popolazione mondiale.

La crisi climatica sta mettendo a dura prova questa agricoltura contadina.

La siccità dei mesi scorsi ci ha fatto percepire le nostre produzioni e i nostri campi come sempre più fragili e in balia di eventi improvvisi e difficili da controllare.

A ciò si aggiunge un aumento dei prezzi del gasolio e dei fattori necessari all’attività agricola che erodono sempre più il reddito agricolo e ci espongono, come piccol* produttor*, al debito o ci costringono all’aumento dei prezzi dei nostri prodotti. Un aumento che è anche il risultato di politiche agricole che favoriscono le grandi aziende e costringono i piccoli produttori a scaricare sul prezzo alla vendita i costi di un’attività sempre più instabile, povera e precaria.

C’è dunque un problema di sostenibilità economica delle piccole attività agricole inserite in un’economia di mercato diretta da competitività, prezzi a ribasso e finanziarizzazione, ma c’è anche un problema di reddito dei conduttori e conduttrici delle piccole aziende schiacciati dal ricatto di tenere in piedi la propria attività di qualità e di prossimità o di chiuderla.

Essere un contadino e una contadina in Italia significa lavorare nell’abbandono istituzionale e politico a causa di una PAC costruita sulle grandi imprese agricole e con un difficile accesso al credito per gli investimenti, necessari per affrontare la crisi climatica in atto; significa coltivare prodotti di qualità ma non sempre riuscire a percepire un reddito dignitoso.

La produzione agricola di piccola scala è tutela e presa in cura del territorio, è conservazione di prodotti e culture locali, è relazione e vendita diretta; ma il riconoscimento del valore del nostro lavoro sembra sempre essere lontano da chi comanda questo Paese.

Il 22 ottobre le persone che fanno vivere, difendono, promuovono queste agricolture contadine saranno a Bologna – nelle strade insieme a chi difende la propria vita dallo sfruttamento: sfruttamento del lavoro e sfruttamento dell’ambiente.

Noi ci saremo anche per chiedere sostegno e riconoscimento del nostro lavoro, per un reddito dignitoso, per una politica agricola nazionale ed europea capace di rispondere alle nostre esigenze, difficoltà e problematiche, per un accesso alla terra di giovani che vogliono prendersi in cura i nostri territori svincolando dall’obbligo d’impresa la produzione del cibo agroecologico localmente distribuito, per un’agricoltura piccola, sostenibile e agroecologica, unica via di salvezza dalle crisi attuali.

Perché è ormai chiaro che non può esistere una vera e reale transizione ecologica se non partiamo dall’obbiettivo primario della produzione locale del cibo in maniera agroecologica.

Noi saremo in piazza il 22 ottobre per la convergenza di chi è consapevole che il cambiamento climatico, la distruzione dei territori e dell’agricoltura contadina, lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori, la mancanza di reddito e di prospettiva di vita sana e socialità sono tutte causate da un sistema economico-finanziario nel quale “i loro profitti valgono più delle nostre vite”.

Noi ci saremo perché serve un cambio radicale di politiche pubbliche, per difendere e promuovere l’agricoltura contadina, l’economia circolare e di comunità, una profonda trasformazione dell’uso delle risorse energetiche e del sistema produttivo – perché finalmente siano territori e comunità a decidere cosa, come e per chi produrre.

Noi ci saremo perché serve che la relazione tra città e campagna che crea reti territoriali auto-organizzate sia riconosciuta, incrementata e sostenuta dalle politiche pubbliche, e sia rafforzata dalla consapevolezza di chi consuma e di chi produce, al fine di garantire a tutt*, in maniera trasversale, il diritto al cibo salutare e sano, prodotto nel rispetto della terra, dell’umanità e dell’ambiente.

Intanto noi tutte e tutti pratichiamo una convergenza anche delle pratiche quotidiane, verso una reale autodeterminazione alimentare e dei territori come prospettiva in cui si usa il mutualismo conflittuale per difendere il lavoro e allo stesso tempo costruire e difendere processi e meccanismi di partecipazione a partire dalla centralità del cibo che non lasci nessuna e nessuno sola/o e sostenga reciprocamente le alternative sociali che ognuna/o di noi cerca di costruire.

Clicca qui per leggere le organizzazioni firmatarie dell’appello.

Il paesaggio chiama

Percorsi di lettura di paesaggio Carpaneda

DOMENICA 25 SETTEMBRE h 8.30-12.30

Ritrovo presso parcheggio Centro Orafo Vicenza, via Vecchia Ferriera

a cura di Comunità Vicentina per l’Agroecologia, Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani, Metta

 

Intervistare il paesaggio e lasciarlo parlare: elemento in cui siamo inseriti, portatore di colori, odori, linee e forme, suoni… aspetti con i quali si esprime e prova a dirci di cosa è composto e, forse, di cosa ha bisogno?!
A noi che lo abitiamo va l’impegno ad ascoltarlo e a sostenere le condizioni affinché sia riconosciuto e “coltivato”.
Con questo spirito proponiamo una passeggiata attraverso il quartiere, il bosco e la campagna di Carpaneda, al confine occidentale di Vicenza. Più anime e voci, tra abitanti della zona, agricoltori, apicoltori e artisti accompagneranno i partecipanti a leggere il paesaggio con pratiche differenti, attingendo ai sensi di cui disponiamo e ad alcuni strumenti che possano tener traccia di quanto osservato. E infine lasciando alla condivisione collettiva di immagini, pensieri e sensazioni la possibilità di un “nuovo paesaggio”.

A Carpaneda da un paio d’anni è in corso una campagna per la valorizzazione dei beni comuni, il bosco e la cascina, attraverso azioni collettive di ricerca, scrittura, dialogo e condivisione. Il laboratorio di lettura del paesaggio è parte di questo percorso.

 

IMPORTANTE: partecipazione gratuita con solo 15 posti disponibili
prenotazione obbligatoria a:
rassegna.dsp@gmail.com

In caso di pioggia il percorso sarà rinviato a data da definirsi.

Ai partecipanti è richiesto un block notes con matita o penna.
Si consiglia inoltre di venire con pantaloni lunghi e scarpe chiuse. Il percorso è a tratti sconnesso.

 

rassegna ideata da
Anna Altobello, Chiara Bortoli, Andrea Rosset, Fiorenzo Zancan

realizzata da Artemis
e Cooperativa sociale Insieme

per HAB terrenergie

con il sostegno di Fondazione Cariverona

in collaborazione con Metta e Voll

Immagine di copertina:
dettaglio fotografico di Pietro Bologna
dalla serie Ettaro

Nuovi sviluppi nella campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune e prossimi appuntamenti

Perché mai la cascina e i suoi terreni dovrebbero essere mantenuti di proprietà pubblica? Non sarebbe forse più facile concorrere alla prossima asta pubblica, ammesso che se ne tenga una a breve, proponendosi come possibili acquirenti? Questa è sicuramente una possibilità, ma vi è una ragione molto importante per cui una simile domanda non è pertinente. Attraverso la campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune infatti, non si chiede semplicemente uno spazio dove insediare progettualità ispirate ai principi dell’ agroecologia e della sovranità alimentare, ma si propone di trasformare un rudere abbandonato con il suo ettaro di terreno in uno spazio di sperimentazione sia agronomica che sociale, dove sia possibile mettere in pratica nuove forme di gestione collettiva di un bene comune. La privatizzazione non è l’unica soluzione per la gestione di beni e servizi che ricoprono una qualche utilità pubblica, e sono anzi numerosissime le esperienze italiane ed internazionali basate sul superamento del dualismo pubblico-privato.

Sicuramente la strada della gestione collettiva richiederà l’adozione di nuovi strumenti amministrativi, inquadrati in una visione progettuale di medio-lungo periodo, senza contare l’essenziale lavoro di rete richiesto nel portare avanti una progettualità il più possibile condivisa. Cascina Carpaneda non solo dovrebbe, ma può concretamente essere riconosciuta e trattata come un vero e proprio Bene Comune.

Ecco quindi alcune delle novità più recenti che hanno interessato la campagna.

1) Il Comune di Vicenza si è recentemente dotato di un nuovo strumento per la gestione condivisa di beni pubblici riconosciuti come beni comuni urbani (clicca qui per leggere il regolamento). Attraverso la stipulazione di un patto di collaborazione tra cittadini ed amministrazione, viene infatti data la possibilità a singoli e aggregazioni sociali, siano esse formali o informali, di curare e rigenerare spazi pubblici “funzionali all’esercizio dei diritti fondamentali della persona, al benessere individuale e collettivo e alla tutela dell’interesse delle generazioni future”. Grazie al Regolamento per la gestione dei Patti di Collaborazione potrebbe aprirsi una nuova fase nella trattativa con il Comune, in particolare per quanto riguarda la definitiva interruzione delle procedure di vendita, ma per fare questo è necessaria la volontà politica di riconoscere alla Cascina e ai suoi terreni prima di tutto lo status di Bene Comune.

2) I costi onerosi richiesti per la ristrutturazione tout court dell’intero stabile impongono di ragionare su investimenti di modesta entità e distribuiti nel tempo. Attraverso pochi interventi volti alla messa in sicurezza delle facciate e del fienile potrebbe essere già possibile usufruire degli spazi esterni di pertinenza della Cascina. Con una spesa tutto sommato contenuta si concretizzerebbe la possibilità di organizzare attività all’aperto, iniziando a dar vita a quella che un giorno potrà veramente diventare la Casa dell’Agroecologia. Mercati contadini, coltivazioni sperimentali, attività didattico-educative, centri estivi e corsi di formazione, nonché iniziative culturali di diverso tipo ed altri servizi già proposti nelle visioni progettuali per Cascina Carpaneda potrebbero in breve tempo cominciare ad animare i 13.000 metri quadri di spazi esterni.

3) Ogni anno vengono stanziati migliaia di euro a sostegno di progetti volti a recuperare e rivitalizzare zone rurali e contesti agricoli degradati o poco valorizzati. Le possibili fonti di finanziamento sono più numerose e sostanziose di quanto ci si potrebbe immaginare. Solo per fare un esempio, scadrà il 15 giugno 2022 il bando per l’utilizzo dei fondi destinati all’attuazione dell’Investimento 2.2 del PNRR, “Protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale”, con il quale saranno finanziati almeno 290 interventi di recupero di insediamenti agricoli, fabbricati, manufatti storici, elementi tipici dell’architettura e del paesaggio rurale, sia pubblici che privati, situati nei territori della Regione Veneto. Allo stato attuale per il Comune sarebbe impossibile partecipare a questo bando, poiché non risulta in atto alcuna progettualità nei riguardi di Cascina Carpaneda. Inutile ragionare con il senno di poi, ma ci auguriamo che questa occasione mancata possa fungere da monito in vista di future opportunità.

Per immaginare insieme il proseguimento della campagna su Cascina Carpaneda stiamo pensando di organizzare per metà giugno una giornata dedicata alla costituzione di appositi gruppi di lavoro tematici, in vista di ulteriori e speriamo promettenti sviluppi.

Accesso alla terra: indagine tra agricoltori/agricoltrici vicentini/e

Condividiamo con piacere questo questinario creato da un gruppo di studenti/esse dell’Università di Bologna, che sta conducendo una ricerca sull’accesso alla terra da parte degli/lle agricoltori e agricoltrici della provincia di Vicenza. Sei un agricoltore o un’agricoltrice? Ti chiediamo, se ti va, di rispondere al questionario cliccando qui.
Il nostro intento è quello di comprendere quali sono i maggiori ostacoli che si devono affrontare quando si vuole avviare o ampliare la propria attività agricola. Inoltre, verranno poste alcune domande legate al vostro interesse a frequentare uno spazio dove sperimentare nuove tecniche di produzione e conoscere altre persone interessate all’agricoltura, produttori/rici e consumatori/rici.
🕜Il questionario è molto breve, ci vorranno solo 5 minuti, ma le tue risposte saranno estremamente importanti per noi. Non c’è una risposta giusta o sbagliata, ci interessa solamente capire come pianificare al meglio un servizio che renda l’accesso alla terra più semplice e alla portata di tutti e tutte.
✉️Se conosci qualcuno/a che svolge attività agricola o che vorrebbe avviare la propria attività in questo campo non esitare ad inoltrare questo questionario!

Verso la Casa dell’Agroecologia | Assemblea pubblica domenica 6 marzo

La campagna “Cascina Carpaneda Bene Comune” ha avuto inizio nella primavera del 2021 con l’obiettivo di interrompere la vendita di un immobile rurale di proprietà comunale per metterlo invece a disposizione della collettività.

La sfida che abbiamo lanciato si concentra sulla necessità di ridare valore al patrimonio rurale pubblico, attivando una rete di aziende agricole, cooperative e associazioni del territorio.

Nei mesi scorsi abbiamo approfondito e raccolto in forma scritta una serie di proposte progettuali ispirate da numerose realtà che operano in contesti territoriali simili. Tali proposte sono da intendersi come punto di partenza per lo sviluppo di un progetto collettivo da presentare nei prossimi mesi all’Amministrazione Comunale per convincerla a stralciare la Cascina dal piano delle alienazioni.

L’aspirazione è quella di creare una “Casa dell’Agroecologia” che possa farsi nodo di una rete provinciale di realtà, produttive e non, attente ai temi dell’agroecologia, della sovranità alimentare, del mutualismo e dei beni comuni, dell’agricoltura sociale e dell’economia circolare.

Se vuoi prendere parte alla campagna, o semplicemente conoscere le nostre idee, l’appuntamento è fissato per domenica 6 marzo alle ore 16:30 presso lo spazio Porto Burci (Contrà Burci 27, Vicenza). Seguirà un aperitivo contadino con prodotti locali.

L’ingresso è gratuito ma il numero di partecipanti è limitato quindi consigliamo l’iscrizione cliccando qui.

Programma aggiornato
Introduce e modera: Chiara Spadaro – Segreteria della Rete Italiana Politiche Locali del Cibo

Presentazione della Campagna Cascina Carpaneda Bene Comune
Giovanni Mezzalira – Comunità Vicentina per l’Agroecologia

Visioni progettuali verso la Casa dell’Agroecologia
Davide Primucci – Comunità Vicentina per l’Agroecologia

Beni Comuni e Usi Civici: teorie, pratiche, reti
Rappresentante della Rete Beni Comuni di Padova

Buone pratiche per realizzare un processo partecipativo
Nadia Di Iulio – ALDA-Associazione Europea per la Democrazia Locale

Interventi del pubblico

Un importante passo verso la salvaguardia di Cascina Carpaneda: congelata temporaneamente la procedura di alineazione. Ora avanti con una progettazione condivisa

Giovedì 16 dicembre 2021, in sede di discussione del bilancio di previsione 2022-2024, il Consiglio Comunale di Vicenza ha votato all’unanimità l’Ordine del Giorno presentato da alcune consigliere e consiglieri riguardante Cascina Carpaneda. L’Ordine del Giorno invita di fatto alla valutazione di proposte di valorizzazione del bene alternative alla vendita. Per la prima volta viene preso ufficialmente in considerazione uno scenario di questo tipo, orientato a una progettualità condivisa e propositiva. Nel testo si fa infatti esplicito riferimento al coinvolgimento “dell’assessorato alle Politiche Sociali in un programma di co-progettazione con gli enti del Terzo Settore e del mondo agricolo” e alla promozione di “un progetto multifunzionale all’insegna dell’agroecologia e con finalità di inclusione sociale”.

Il voto del Consiglio Comunale è un passo importante verso il recupero di un’area a nostro avviso unica nel contesto vicentino, strategica per qualsiasi progetto di valorizzazione dei territori agricoli e forestali della città, e coerente con la creazione di un Parco Agricolo che comprenda l’ambiente circostante la Cascina e il vicino bosco.
La campagna “Cascina Carpaneda Bene Comune”, inaugurata ad aprile con lo scopo di salvaguardare una parte del ricco patrimonio rurale pubblico di Vicenza, sembra dare i primi risultati anche sul piano istituzionale.

Ugualmente importanti sono i segnali che testimoniano un’attenzione nuova per quest’area periferica e rurale. In particolare, ci riferiamo all’ “adozione” della Carpaneda da parte del Consorzio CAPPERI, progetto finanziato dal programma IMCAP dell’UE, che vede una rete nazionale di partner impegnata nell’elaborazione di proposte educative sugli indirizzi della politica agricola europea. La programmazione di CAPPERI per Vicenza – dove hanno sede due dei partner di progetto, La Piccionaia e ALDA – comprenderà iniziative da svolgersi in quest’area con le scuole e con la cittadinanza. I contenuti del progetto hanno molte affinità con le motivazioni che ispirano la campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune.

Nel corso del 2021 l’obiettivo della Comunità Vicentina per l’Agroecologia è stato presentare e dimostrare al territorio vicentino il potenziale di Cascina Carpaneda e l’importanza di interrompere la procedura di alienazione pendente sull’edificio e sui terreni attigui.
Ora si apre una fase nuova: la rete di persone e soggetti collettivi che finora ha accompagnato il procedere della campagna può, con l’inizio del 2022, iniziare a immaginare con concretezza un futuro per la Cascina. Speriamo inoltre che questa stessa rete abbia di qui in avanti modo di crescere, coinvolgendo ulteriori realtà agricole, sociali e ambientaliste del territorio.
Esprimendo il nostro apprezzamento per questa iniziativa del Consiglio Comunale, auspichiamo che si apra presto un tavolo di confronto con gli assessorati competenti.
Crediamo che il percorso incentrato sulla restituzione alla collettività di Cascina Carpaneda possa rappresentare per Vicenza una bellissima occasione di partecipazione e di dibattito sui temi dell’agroecologia e della multifunzionalità agricola.
A tal fine, già nelle prossime settimane organizzeremo dei nuovi momenti pubblici di confronto.

Terra e libertà!