Un importante passo verso la salvaguardia di Cascina Carpaneda: congelata temporaneamente la procedura di alineazione. Ora avanti con una progettazione condivisa

Giovedì 16 dicembre 2021, in sede di discussione del bilancio di previsione 2022-2024, il Consiglio Comunale di Vicenza ha votato all’unanimità l’Ordine del Giorno presentato da alcune consigliere e consiglieri riguardante Cascina Carpaneda. L’Ordine del Giorno invita di fatto alla valutazione di proposte di valorizzazione del bene alternative alla vendita. Per la prima volta viene preso ufficialmente in considerazione uno scenario di questo tipo, orientato a una progettualità condivisa e propositiva. Nel testo si fa infatti esplicito riferimento al coinvolgimento “dell’assessorato alle Politiche Sociali in un programma di co-progettazione con gli enti del Terzo Settore e del mondo agricolo” e alla promozione di “un progetto multifunzionale all’insegna dell’agroecologia e con finalità di inclusione sociale”.

Il voto del Consiglio Comunale è un passo importante verso il recupero di un’area a nostro avviso unica nel contesto vicentino, strategica per qualsiasi progetto di valorizzazione dei territori agricoli e forestali della città, e coerente con la creazione di un Parco Agricolo che comprenda l’ambiente circostante la Cascina e il vicino bosco.
La campagna “Cascina Carpaneda Bene Comune”, inaugurata ad aprile con lo scopo di salvaguardare una parte del ricco patrimonio rurale pubblico di Vicenza, sembra dare i primi risultati anche sul piano istituzionale.

Ugualmente importanti sono i segnali che testimoniano un’attenzione nuova per quest’area periferica e rurale. In particolare, ci riferiamo all’ “adozione” della Carpaneda da parte del Consorzio CAPPERI, progetto finanziato dal programma IMCAP dell’UE, che vede una rete nazionale di partner impegnata nell’elaborazione di proposte educative sugli indirizzi della politica agricola europea. La programmazione di CAPPERI per Vicenza – dove hanno sede due dei partner di progetto, La Piccionaia e ALDA – comprenderà iniziative da svolgersi in quest’area con le scuole e con la cittadinanza. I contenuti del progetto hanno molte affinità con le motivazioni che ispirano la campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune.

Nel corso del 2021 l’obiettivo della Comunità Vicentina per l’Agroecologia è stato presentare e dimostrare al territorio vicentino il potenziale di Cascina Carpaneda e l’importanza di interrompere la procedura di alienazione pendente sull’edificio e sui terreni attigui.
Ora si apre una fase nuova: la rete di persone e soggetti collettivi che finora ha accompagnato il procedere della campagna può, con l’inizio del 2022, iniziare a immaginare con concretezza un futuro per la Cascina. Speriamo inoltre che questa stessa rete abbia di qui in avanti modo di crescere, coinvolgendo ulteriori realtà agricole, sociali e ambientaliste del territorio.
Esprimendo il nostro apprezzamento per questa iniziativa del Consiglio Comunale, auspichiamo che si apra presto un tavolo di confronto con gli assessorati competenti.
Crediamo che il percorso incentrato sulla restituzione alla collettività di Cascina Carpaneda possa rappresentare per Vicenza una bellissima occasione di partecipazione e di dibattito sui temi dell’agroecologia e della multifunzionalità agricola.
A tal fine, già nelle prossime settimane organizzeremo dei nuovi momenti pubblici di confronto.

Terra e libertà!

Sintesi delle proposte per la valorizzazione di Cascina Carpaneda

Da diversi mesi, nell’ambito della campagna Cascina Carpaneda Bene Comune, la Comunità Vicentina per l’Agroecologia sta lavorando all’elaborazione delle possibili proposte per la valorizzazione di questo patrimonio pubblico. In attesa della pubblicazione del documento conclusivo, desideriamo presentare un testo di sintesi utilizzato in occasione degli incontri che stiamo portando avanti con diversi interlocutori.

Presentazione

Cascina Carpaneda è un edificio rurale di proprietà del Comune di Vicenza, attualmente iscritta nel piano delle alienazioni. La Cascina si trova lungo Strada della Carpaneda, al confine tra Vicenza, Creazzo e Monteviale.

Nel corso del 2020 sono stati indetti due bandi per la vendita, in lotti separati, della Cascina e degli 8 ettari di terreni coltivabili ad essa contigui. Al terzo bando d’asta, conclusosi a fine giugno 2021, il lotto comprendente la gran parte dei terreni (76.965 mq) è andato venduto (450.000€, circa 58.468 €/ha); invece nessuna offerta è finora pervenuta per il lotto comprendente l’edificio e i 12.000mq di pertinenze agricole.

La Cascina è un edificio dalla tipica struttura rurale a porzione abitativa e annessi rustici contigui, per complessivi 1.258mq di cui 695 residenziali e 563 a stalla e fienile (+ 68mq di ex porcilaia isolata nel cortile, ora diroccata). La parte abitativa si sviluppa su tre piani e comprende 19 stanze.

L’area in cui sorge Cascina Carpaneda è di particolare pregio, in quanto esteso territorio agricolo superstite alle porte della città di Vicenza e aperto alle colline e alle montagne della Lessinia vicentina, caratterizzato dalla presenza di elementi ecologici, paesaggistici e storico-culturali di grande rilievo. Alcuni esempi sono la Roggia Dioma, il bosco di Carpaneda, Villa Zileri Motterle.

Lo scorso 17 aprile, in concomitanza della Giornata internazionale delle lotte contadine, la Comunità Vicentina per l’Agroecologia ha lanciato il proprio appello per la salvaguardia di Cascina Carpaneda e del patrimonio rurale pubblico di Vicenza.

Come dichiarato nell’ambito della campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune: “crediamo che il patrimonio rurale pubblico debba essere messo a disposizione della collettività in forme e modalità condivise con chi vuole promuovere progetti legati all’agroecologia e alla sovranità alimentare. Pensiamo ad un luogo dove produrre cibo ma non solo, sperimentare e diffondere pratiche contadine, scambiare saperi e semi, valorizzare il paesaggio rurale e la biodiversità in un contesto inclusivo dove intessere nuove relazioni libere dallo sfruttamento agroindustriale e dalle oppressioni di razza e genere”.

Per la CVA, Cascina Carpaneda potrebbe diventare la Casa dell’Agroecologia: un polo culturale, produttivo e ricreativo dedicato ai temi dell’agricoltura contadina e sostenibile, nella campagna alle porte della città di Vicenza.

La proposta più ampia nella quale si integra il progetto per Cascina Carpaneda è quello della costituzione del Parco Agricolo per la città di Vicenza, che prevederebbe la connessione di tutte le aree agricole e forestali urbane e periurbane nell’ottica della loro salvaguardia e valorizzazione attraverso progetti di rinaturalizzazione, fruibilità e agroecologia.

Proposte progettuali per la Casa dell’Agroecologia di Vicenza

Gli assi principali della progettazione su Carpaneda, descritti in forma estesa nel documento “Proposte per la valorizzazione di Cascina Carpaneda”, sono: 1. Ospitalità, ristorazione, eventi; 2. Educazione e formazione in campagna; 3. Sostegno a filiere agricole interrotte.

  1. Ospitalità, ristorazione, eventi
    Cascina Carpaneda potrebbe accogliere una piccola osteria/frasca e un ostello per cicloturisti, attività che consentirebbero di proporre ad un pubblico vasto ed eterogeneo i temi portanti del progetto: la sostenibilità in agricoltura, la conversione ecologica, la valorizzazione della cultura del mondo rurale.
    Lo stesso attivando una proposta di eventi culturali e ricreativi che invitino le persone, in particolare residenti in città, a frequentare la campagna: cinema e teatro in corte, presentazione di libri, concerti, performance e mostre d’arte, residenze artistiche.
  2. Educazione e formazione in campagna
    Cascina Carpaneda potrebbe diventare un polo di educazione all’aria aperta e di formazione permanente ai mestieri della campagna: un asilo in natura, che utilizzi gli spazi della Cascina e del Bosco; una “Scuola d’arti e mestieri della campagna”, con corsi sulle attività connesse al mondo agricolo.
    I terreni della Cascina ospiterebbero la parte esperienziale dell’asilo e della scuola: orto, frutteto razzolato, apiario.
  3. Sostegno a filiere agricole interrotte
    Cascina Carpaneda è oggi un edificio a vocazione agricola privato della sua campagna.
    Tuttavia l’edificio, coi suoi ampi spazi, mantiene integro il potenziale di completamento della produzione agricola primaria. Potrebbe quindi costituire una risorsa preziosa per piccole filiere agricole residuali e risorgenti, testimonianze viventi del variegato mondo contadino di ieri che oggi faticano a trovare spazio.
    In particolare ci riferiamo alle filiere della piccola produzione cerealicola per alimentazione umana (macina, forno); alla cardatura e filatura della lana; all’allevamento dei bachi da seta, col suo stretto legame con la coltivazione del gelso e con le antiche piantà, sistema agroforestale caratterizzante il paesaggio rurale storico della nostra regione.

Ulteriori sviluppi progettuali potranno venire da collaborazioni con realtà affini alla Casa dell’Agroecologia. Un esempio è la Casa delle Sementi del Veneto, attualmente con sede a Isola Vicentina, il cui scopo principale è la conservazione e diffusione delle sementi contadine, locali e tradizionali attraverso pratiche di gestione collettiva.

Qualsiasi progettualità ospitata in Cascina dovrebbe ispirarsi ai principi dell’agroecologia e dell’agricoltura sociale, pratica quest’ultima volta all’inclusione e alla valorizzazione nel contesto agricolo di persone in condizione di disagio.

Finanziamenti e ristrutturazione

Gli aspetti formali e finanziari del percorso di ristrutturazione degli edifici di Cascina Carpaneda sono interamente da approfondire. Disponiamo tuttavia di un primissimo parere tecnico, informale, rilasciato da una architetto specializzata in bioedilizia, che andrebbe innanzitutto integrato con una visita agli spazi interni della Cascina.

Per la ristrutturazione immaginiamo un percorso graduale e il ricorso a canali di finanziamento quali bandi di fondazioni private (es. Bando Habitat di Fondazione Cariverona), bandi pubblici (es. programma LIFE dell’UE, PSR) crowdfunding e donazioni. Molte sono le esperienze, anche nel nostro territorio, che testimoniano la fattibilità di un percorso di questo tipo: le fattorie sociali Il PomoDoro (Bolzano Vicentino) e Conca d’Oro (Bassano del Grappa), Cre-ta (Cassola), ecc.

Superata la fase di ristrutturazione, l’insieme delle attività ospitate in Cascina dovrà garantire la sostenibilità economica dell’intero progetto.

Conclusioni

La presente sintesi ha la funzione di descrivere l’ampio potenziale di Cascina Carpaneda.

Per le caratteristiche architettoniche, per la collocazione strategica tra città e campagna, tra pianura e colline, la Cascina è un patrimonio unico per la città di Vicenza.

Sulla base di quanto illustrato in questo documento, versione ridotta del più ampio “Proposte per la valorizzazione di Cascina Carpaneda”, chiediamo all’Amministrazione Comunale di Vicenza di sospendere temporaneamente l’iter di vendita della Cascina e di attivare un tavolo di confronto che permetta, nei prossimi mesi, la verifica dei vari aspetti progettuali descritti, a partire dalla conoscenza di esperienze virtuose e dal coinvolgimento di realtà sensibili presenti nel nostro territorio.

Comunità Vicentina per l’Agroecologia

Vicenza, 17 novembre 2021

Comunicato stampa: Il progetto europeo “Capperi” parte da Vicenza, durante il primo meeting la visita di studio all’area rurale di Carpaneda

Giovedì 30 settembre undici rappresentanti del consorzio del progetto “CAPPERI – Common Agricultural Policy Peer Education Resources in Italy” hanno effettuato una visita di studio presso l’area rurale di Carpaneda, alle porte di Vicenza. Ad accompagnare la delegazione, i rappresentanti della Comunità Vicentina per l’Agroecologia e del Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani.

CAPPERI è un progetto co-finanziato dal Programma dell’Unione Europea IMCAP (Information Measures Relating to the Common Agricultural Policy) che nasce per diffondere tra i cittadini, soprattutto tra i giovani, la consapevolezza riguardo le implicazioni ambientali ed economiche della politica agricola, a livello sia nazionale che europeo, e in particolare la conoscenza della PAC (Politica Agricola Comune) come strumento per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e dell’Agenda 2030, tra cui la transizione ecologica, la sostenibilità ambientale e sociale, il contrasto al cambiamento climatico, la sicurezza alimentare. Iniziato il 1° agosto 2021, il progetto verrà realizzato interamente in Italia, con un focus multiregionale, dal capofila ALDA – Associazione delle Agenzie per la Democrazia Locale (Strasburgo) insieme ai partner locali La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale (Vicenza), IRS – Istituto per la Ricerca Sociale (Milano), Replay Network (Roma), ISBEM – Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo (Mesagne) e CESIE – Centro Studi e Iniziative Europeo (Palermo).

Durante i 12 mesi di progetto, CAPPERI coinvolgerà attivamente i cittadini delle 5 città coinvolte, con una serie di azioni tra cui 5 diversi percorsi educativo-creativi con i ragazzi delle scuole superiori, workshop con la cittadinanza, attività ludico-educative con i bambini e le famiglie, un concorso internazionale di illustrazione, un ciclo di webinar nazionali ed internazionali. Per concludersi con un evento finale a Palermo, che vedrà la partecipazione di tutti i partner nazionali e i rappresentanti dei diversi percorsi locali, per divulgare i risultati del progetto e condividerli con organizzazioni, cittadini e policy makers. Molto importante sarà, infine, la creazione di una comunità di interesse, per assicurare la continuità dell’impegno anche dopo la fine del progetto. Il tutto, con una metodologia fortemente orientata alla partecipazione e all’apprendimento peer-to-peer, con percorsi innovativi di comunicazione ed educazione attraverso gli strumenti del teatro e delle scienze sociali, l’utilizzo delle nuove tecnologie come la realtà aumentata, e soprattutto le attività sul campo, pratiche ed esperienziali, in ambienti come orti e boschi urbani, mercati contadini e aziende agricole delle aree urbane e periurbane – luoghi la cui importanza è stata particolarmente evidenziata dall’emergenza sanitaria globale – al fine di riconnettere città e campagna.

Ed è proprio in quest’ottica che, all’interno del primo meeting di progetto che si è tenuto in città il 29 e 30 settembre, i partner di CAPPERI hanno espresso il desiderio di conoscere da vicino quella che è una realtà unica del nostro territorio. Carpaneda è infatti una località particolarmente significativa per raccontare il territorio vicentino nella sua caratteristica contiguità di insediamenti residenziali, industriali e aree agricole: una vasta area agricola superstite, incuneata tra i centri urbani di Vicenza e Creazzo, circondata dalle zone industriali e aperta verso nord alle colline e alle montagne della Lessinia vicentina. Il luogo ideale per inquadrare temi come l’osmosi tra città e campagna e l’interscambio tra mondo rurale e urbano; allo stesso tempo, un luogo che esprime l’urgenza dell’elaborazione e della promozione di una “cultura dell’agricoltura” aperta a tutta la cittadinanza, correlata ai temi del cibo, della salute, della salvaguardia della biodiversità e del paesaggio rurale, dell’adattamento del territorio alle sfide poste dal cambiamento climatico.

Guidati da Pierangelo Miola (Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani), Elisabetta Donadello (Rete Gas Vicentina e residente in Carpaneda), Leone Benedetti (Azienda Agricola A Regola D’Orto) e Giovanni Mezzalira (Comunità Vicentina per l’Agroecologia), i project manager di CAPPERI hanno percorso a piedi un itinerario ad anello, dal Bosco Urbano fino all’Azienda agricola “100 Orti” di Chiara Centofanti, passando per la roggia Dioma, i prati, i campi e le alberate di Carpaneda, nonché l’antica cascina: un immobile a vocazione agricola – l’unico, nel suo genere, di proprietà del Comune di Vicenza – attualmente nel piano delle alienazioni, per il quale la Comunità Vicentina per l’Agroecologia ha attivato la campagna “Cascina Carpaneda Bene Comune”, preparandosi a presentare all’Amministrazione Comunale una proposta progettuale per l’utilizzo alternativo del bene come centro culturale e sperimentale dedicato all’agricoltura contadina.

Una conversazione itinerante che, grazie al contributo degli esperti locali, ha dato spazio ad una serie di focus sui temi chiave dell’area e al confronto con i partner del progetto CAPPERI. Un laboratorio da cui è emerso il valore dell’area quale territorio vocato alla promozione del dialogo tra città e campagna: sia per le sue caratteristiche ambientali e la sua collocazione, che per la presenza di luoghi particolarmente significativi e ricchi di potenziale – in particolare il Bosco e la cascina comunale. Una visione condivisa dai partner di CAPPERI, che hanno riconosciuto nell’area di Carpaneda una sede ideale delle azioni locali del progetto europeo da sviluppare nei prossimi mesi, nonché una cornice di grande interesse per un ulteriore sviluppo progettuale condiviso. Un’occasione da non perdere per il territorio berico: un’area agricola superstite e marginale potrebbe diventare il fulcro di narrazioni nuove su agricoltura ed ecologia.

Vicenza, 25 ottobre 2021

Comunità Vicentina per l’Agroecologia
Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani
ALDA – Associazione delle Agenzie per la Democrazia Locale
La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale
IRS – Istituto per la Ricerca Sociale
Replay Network
ISBEM – Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo
CESIE – Centro Studi e Iniziative Europeo

Trasformare il sistema alimentare industriale, il cibo è un bene comune!

Lo scorso mese la sede FAO di Roma ha ospitato il Pre-Summit sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite in vista del Vertice ONU che si terrà a New York a settembre.

La Comunità Vicentina per l’Agroecologia si è associata alla mobilitazione lanciata a livello globale da oltre 300 organizzazioni, tra cui La Via Campesina, che hanno boicottato il vertice ufficiale e si sono riunite nel Contro-Vertice dei Popoli per trasformare il sistema alimentare industriale.

Tra le principali motivazioni che hanno portato a questa forte presa di posizione vi è il fatto che il summit non è basato sui diritti umani e dei popoli: infatti, sebbene l’evento ufficiale promuova una struttura apparentemente inclusiva, fin dall’inizio il processo di organizzazione dello stesso è stato opaco e ha messo in disparte le legittime piattaforme delle organizzazioni della società civile organizzata e dei Popoli Indigeni.

Inoltre, il Summit è dominato da interessi corporativi: realtà come il World Economic Forum, così come Rockefeller Foundation e Gates Foundation hanno assunto un ruolo importante nel vertice anche a causa del modello di governance multistakeholder promosso dall’ONU. Il tentativo di sostituire i modelli di governance del multilateralismo inclusivo, come stabilito nel Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, con un modello multistakeholder con presunta uguale responsabilità di tutti, presenta una forte minaccia che non deve essere sottovalutata: tale modello tratta tutti gli attori allo stesso modo, indipendentemente dai loro diversi ruoli e responsabilità, dalle enormi asimmetrie di potere e risorse, nonché dagli evidenti conflitti di interesse.

Il Summit spinge la trasformazione dei sistemi alimentari nella direzione sbagliata, non fa nulla per aprire la strada all’urgente e profondo cambiamento necessario; anzi, essendo stato dirottato dai rappresentanti dell’agroindustria, è probabile che la narrativa dello stesso sostenga i sistemi alimentari industriali che promuovono cibi ultra-processati, la deforestazione, l’allevamento industriale, l’uso intensivo di pesticidi e le monocolture, che causano il deterioramento del suolo, la contaminazione delle acque e impatti irreversibili sulla biodiversità e la salute delle persone.

In conclusione, ci uniamo anche noi alla scelta di boicottare il Summit perché non è in grado di fornire soluzioni per combattere la malnutrizione, la fame e la crisi climatica, ignorando ciò che è più urgente: una profonda trasformazione agroecologica e basata sui diritti umani dei sistemi alimentari verso la sovranità alimentare, la giustizia di genere, la giustizia climatica e la giustizia sociale, la biodiversità, la salute umana e del pianeta, precondizioni per una pace duratura.

#NotInOurNames
#BoycottUNFoodSummit
#FoodSystems4People
https://www.foodsystems4people.org/

Cascina Carpaneda (per ora) resta pubblica, ma 8 ettari sono stati privatizzati. Progettiamo insieme il suo futuro per restituirla alla collettività.

Lo scorso 29 giugno il Comune di Vicenza ha venduto all’asta il lotto di 76.965 mq di terreno agricolo in località Carpaneda alla cifra di 450.000 €.

Quella di dismettere 8 ettari di terra fertile utilizzati per rimpinguare le casse di un ente pubblico, peraltro con un bilancio sufficientemente solido, è una scelta politica chiara che non guarda nemmeno alle sfide legate al soddisfacimento dei fabbisogni alimentari delle aree metropolitane. Mentre la crisi legata alla pandemia da COVID-19 ha evidenziato le vulnerabilità dei sistemi di approvvigionamento del cibo nelle città, l’agricoltura urbana può fornire servizi ecosistemici chiave e può ridurre l’impronta ecologica del trasporto alimentare, migliorando l’accesso ad un cibo sano per la comunità, sia dal punto di vista nutrizionale sia da quello ambientale. Inoltre, a Vicenza come altrove, esiste un problema di accesso alla terra per tutte quelle persone che intendono dedicarsi ad una produzione contadina sana e libera dallo sfruttamento agroindustriale; con la vendita di questi terreni si è persa un’enorme opportunità per invertire questa rotta, anziché affidarne la gestione a giovani realtà contadine intenzionate a portare avanti progetti in cui si sarebbero potute valorizzare le filiere locali, si è scelta la più semplice strada della vendita.

Ma a Carpaneda non c’erano solo 8 ettari di terre comunali: infatti, la cascina e i suoi 13.300 mq di terreno per ora restano pubblici, per continuare a rimanere tali devono essere stralciati quanto prima dal Piano delle Alienazioni altrimenti il rischio di perderli è dietro l’angolo. Non possiamo permetterci di delegare nuovamente al “mercato” la scelta sul futuro utilizzo di questo patrimonio. Come abbiamo detto sin dall’inizio della campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune, crediamo che la terra e l’edificio debbano essere messi a disposizione della collettività in forme e modalità condivise con chi vuole promuovere progetti legati all’agroecologia e alla sovranità alimentare.
Pensiamo ad un luogo dove produrre cibo ma non solo, sperimentare e diffondere pratiche contadine, scambiare saperi e semi, valorizzare il paesaggio rurale e la biodiversità in un contesto inclusivo dove intessere nuove relazioni libere dallo sfruttamento agroindustriale e dalle oppressioni di razza e genere.

Ed è per questo motivo che ci rivolgiamo alle realtà agricole contadine, al mondo politico e sindacale, ai movimenti ambientalisti, alle associazioni e a tutte le persone che in questi mesi ci hanno già sostenuto e intendono supportare l’elaborazione di un progetto collettivo per dare nuova vita al patrimonio rurale pubblico di Carpaneda. Un progetto co-costruito, che presenteremo al Comune di Vicenza per chiedere che la gestione della cascina torni alla collettività, nel rispetto della sua vocazione originaria di spazio vissuto, aperto e votato all’agricoltura.
L’intenzione è quella di avviare già nelle prossime settimane un percorso di progettazione partecipata, invitiamo da subito chi fosse interessatə a mettersi in contatto con noi.

Comunicato stampa: Fermare la vendita di Carpaneda, difendere l’interesse pubblico!

Lo scorso 17 aprile, in occasione della Giornata internazionale della lotte contadine, abbiamo lanciato l’appello per Cascina Carpaneda Bene Comune, per chiedere al Comune di Vicenza di interrompere la procedura di vendita della cascina di Strada della Carpaneda e degli 8 ettari di campagna ad essa contigui; l’avvio di una moratoria generale sulla vendita degli immobili pubblici; l’attivazione di un percorso di immaginazione collettiva per costruire insieme il futuro della cascina e delle terre di Carpaneda.
Ad oggi l’appello ha ottenuto oltre trecento adesioni, tra cittadin*, aziende agricole, gruppi, associazioni, realtà politiche e sindacali.

Crediamo che difendere la proprietà pubblica di Cascina Carpaneda e promuoverne la valorizzazione attraverso progetti aperti alla cittadinanza e basati sull’agroecologia, sia fondamentale nella più generale visione di Parco agricolo per la città di Vicenza.
La proposta di Parco agricolo nasce osservando come la città berica sia tuttora circondata e attraversata da aree verdi, agricole e forestali, sopravvissute all’espansione urbana dell’ultimo mezzo secolo. Riteniamo che questa estesa riserva ecologica e agricola, paesaggistica e culturale, sia per la città di inestimabile valore, e possa contribuire alla necessaria e non più prorogabile conversione ecologica a cui ciascun territorio è oggi chiamato.

Cascina Carpaneda è strategica per qualsiasi progettualità legata al Parco agricolo: per la vocazione produttiva espressa dalla sua struttura architettonica e dalla prossimità ai “suoi” campi; per la collocazione privilegiata, al confine tra paesaggio urbano e rurale, tra pianura e collina. Perdere Cascina Carpaneda significherebbe privare il futuro Parco agricolo del luogo che ne è il fulcro naturale, di fatto regalando all’agroindustria un pezzo di territorio appartenente alla collettività.

Nelle scorse settimane abbiamo accompagnato molte persone a visitare la campagna di Carpaneda, a conoscere il variegato territorio compreso tra Vicenza, Creazzo e Monteviale; intorno alla visione di Parco agricolo abbiamo chiamato a raccolta tutte le realtà interessate, espressione della società civile e delle istituzioni, del mondo agricolo, ecologista e del sociale.
Il cammino è appena cominciato, il percorso da immaginare insieme.

Domani, martedì 29 giugno, scadrà il terzo bando d’asta per la vendita di Cascina Carpaneda e dei suoi campi. Come previsto dal testo del bando, il Comune di Vicenza ha facoltà “di non procedere all’aggiudicazione per sopravvenute motivazioni di interesse pubblico”.
Torniamo a dichiarare che altri sono i modi di dare valore al patrimonio rurale pubblico, che visioni radicalmente altre sono richieste dai tempi straordinari che ci apprestiamo a vivere. La terra è un bene prezioso e nei prossimi mesi lo dimostreremo presentando un progetto di interesse pubblico condiviso per ridare vita al patrimonio rurale pubblico di Carpaneda.

Vicenza, 28 giugno 2021
Comunità Vicentina per l’Agroecologia

Giornata a Carpaneda

La Comunità vicentina per l’Agroecologia vi invita a partecipare a una Giornata a Carpaneda, domenica 20 giugno dalle ore 8.15, per iniziare a confrontarci sulla proposta di Parco Agricolo per la città di Vicenza e per rilanciare l’appello per Cascina Carpaneda Bene Comune.

Al mattino passeggeremo nel territorio compreso tra Strada della Carpaneda, alle porte di Vicenza, e i colli di Monteviale, fermandoci a visitare alcune aziende agricole “vicine di casa” di Cascina Carpaneda, iniziando così a riflettere su risorse e potenzialità delle aree verdi periurbane che circondano la città berica.
Nel primo pomeriggio, dopo il pranzo al sacco nella campagna di Carpaneda, avremo modo di confrontarci con Stefano Peloso, agricoltore socio della Cooperativa Agricola Arvaia, esperienza bolognese che testimonia l’esistenza di modi alternativi all’alienazione per valorizzare il patrimonio rurale pubblico, attraverso la restituzione alla comunità e l’agroecologia.

Mentre è in corso il terzo bando d’asta per la vendita, da parte del Comune di Vicenza, di Cascina Carpaneda e dei suoi terreni, rilanciamo l’appello per Cascina Carpaneda Bene Comune, con cui chiediamo l’attivazione di un percorso di immaginazione partecipata sul futuro di questo bene, strategico per qualsiasi progettualità futura volta alla salvaguardia e alla valorizzazione ecologica e agricola della cintura verde periurbana della città di Vicenza.

Programma della giornata:
Ore 8:15 – Concentramento presso il parcheggio del Centro Orafo, in via Vecchia Ferriera
– A seguire passeggiata da Cascina Carpaneda all’azienda agricola A Regola d’Orto (Monteviale) e ritorno, visitando alcune aziende agricole – circa 12 Km di percorso, principalmente su sentiero e con brevi tratti su strada asfaltata.
Ore 13:00 – Arrivo a Cascina Carpaneda e pranzo al sacco
Ore 14:30 – Assemblea nei pressi della Cascina, con intervento di Stefano Peloso della Cooperativa Agricola Arvaia

Consigliamo di portare scarpe comode, un telo per sedersi per terra, un bicchiere.

L’iniziativa si terrà anche in caso di leggero maltempo.
Per informazioni: vi.agroecologia@gmail.com I Filippo 345 4178936 I Giovanni 333 5067905

Terra e libertà!
Comunità vicentina per l’Agroecologia

Comunicato stampa: Cascina Carpaneda Bene Comune

Il 29 giugno scadrà l’asta per l’alienazione di alcuni immobili pubblici tra cui 8 ettari di terreno agricolo e un edificio rurale ubicati in località Carpaneda, nella zona ovest di Vicenza.

Nelle scorse settimane abbiamo aperto la sottoscrizione all’appello per “Cascina Carpaneda Bene Comune” dove chiediamo all’Amministrazione Comunale di interrompere la procedura di vendita, mantenere la proprietà pubblica dell’edificio e dei terreni e di attivare un percorso partecipativo per la valorizzazione di tale patrimonio attraverso progetti volti all’agroecologia, all’accesso alla terra e alla sovranità alimentare.
Ad oggi abbiamo già raccolto quasi 300 adesioni tra cui quelle di diverse aziende agricole e della società civile.
Si tratta di soggetti diversi accomunati dalla volontà di una valorizzazione alternativa dei terreni e della cascina di Carpaneda, una valorizzazione che non passi attraverso la vendita di questo patrimonio.

Pensiamo che le amministrazioni locali debbano introdurre politiche atte a salvaguardare l’agricoltura urbana, promuovendo altresì progetti innovativi e all’avanguardia. Invece, la vendita di terreni e fabbricati rurali pubblici va in direzione opposta. Riteniamo quindi necessaria una moratoria sull’alienazione di questi beni. Di conseguenza il percorso che proponiamo prevede dapprima la co-creazione di un efficace e significativo percorso partecipativo, affinché sia l’intera comunità, e non solo gli addetti ai lavori, a definire gli utilizzi del bene. Successivamente, il Comune potrebbe procedere con la redazione di un bando per l’affidamento e la gestione del bene ad un soggetto terzo seguendo i criteri stabiliti dalla comunità.

L’obiettivo è quello di far rivivere i beni pubblici rurali con un progetto agricolo multifunzionale e sostenibile in grado di porre al centro i valori culturali, sociali e ambientali, senza dimenticare i principi dell’agroecologia e della sovranità alimentare. All’obiettivo principale se ne affiancano altri quali la valorizzazione delle aree rurali periurbane e la messa in moto di un circolo virtuoso in grado di avviare una transizione dei sistemi agroalimentari locali. Si tratta di obiettivi ambiziosi, ma non irraggiungibili, di cui beneficerebbe l’intera comunità.

Nei giorni scorsi è stata inviata una lettera aperta all’indirizzo del Sindaco e dell’Assessore al Patrimonio del Comune di Vicenza. Auspichiamo che l’Amministrazione risponda in tempi brevi al nostro invito al confronto, con l’intenzione di dare ascolto alle istanze dei loro stessi concittadini e di aprire una riflessione sul futuro della terra, della cascina di Carpaneda, ed in generale degli immobili rurali pubblici presenti sul territorio berico.

Pertanto, ciò che chiediamo è:

1. Bloccare immediatamente l’iter procedurale che porterebbe alla svendita del patrimonio pubblico di Carpaneda;
2. Stralciare gli immobili di Carpaneda dal piano alienazioni del Comune;
3. Avviare una moratoria generale sulla vendita degli immobili pubblici;
4. Progettare collettivamente il destino della cascina e delle terre di Carpaneda;
5. Porre le basi per avviare un’attività agricola multifunzionale che risponda ai principi dell’agroecologia e della sovranità alimentare.

Vicenza, 29 maggio 2021
Comunità vicentina per l’Agroecologia

Sabato 22 maggio: scampagnata e assemblea a Carpaneda

La Comunità vicentina per l’Agroecologia vi invita a partecipare alla Scampagnata a Carpaneda, sabato 22 maggio dalle ore 10.30.

Una passeggiata per conoscere la zona agricola e naturale di Carpaneda, per riflettere insieme sul futuro della proprietà pubblica rurale, comprendente la Cascina e circa 8 ettari di terreno coltivabile, attualmente posta all’asta dal Comune di Vicenza. Lo scopo dell’iniziativa è quello di scoprire dal vivo il patrimonio di Carpaneda e discutere insieme la creazione di un percorso collettivo volto a difendere e valorizzare le terre pubbliche.

Nelle scorse settimane abbiamo aperto la sottoscrizione all’appello per Cascina Carpaneda Bene Comune dove chiediamo all’Amministrazione Comunale di interrompere la procedura di vendita, mantenere la proprietà pubblica dell’edificio e dei terreni e di attivare un percorso partecipativo per la valorizzazione di tale patrimonio attraverso progetti volti all’agroecologia, all’accesso alla terra e alla sovranità alimentare. Se non hai ancora firmato l’appello clicca qui per leggerlo e sottoscriverlo.

Programma della giornata :

  • Ore 10.30 ritrovo presso il parcheggio del Centro Orafo (via Vecchia Ferriera, Vicenza)
  • A seguire passeggiata sugli argini della roggia Dioma e nel bosco di Carpaneda
  • Ore 13.00 pranzo al sacco e assemblea.

L’evento si svolgerà interamente all’aperto e nel rispetto delle norme anticontagio (distanziamento e mascherina), anche in caso di pioggia, a eccezione del pranzo.

Per informazioni contattaci al nostro indirizzo mail.

Terra e Libertà!

Appello per Cascina Carpaneda Bene Comune

Nell’ambito della campagna per l’accesso alla terra abbiamo pensato che fosse quanto mai urgente e necessario intervenire sul fenomeno della svendita delle terre pubbliche e degli edifici rurali.
Per questo abbiamo elaborato un appello per Cascina Carpaneda Bene Comune: clicca qui per leggerlo e sottoscriverlo.

Il fabbricato rurale di proprietà comunale in Strada Carpaneda a Vicenza (vai alla mappa)

La Cascina di Carpaneda è un edificio rurale storico, con annessi circa 8 ettari di terreni coltivabili, di proprietà del Comune di Vicenza. Tale proprietà, alle porte della città berica, in una zona di particolare pregio per le sue caratteristiche ambientali e urbanistiche, è attualmente in vendita, con finora due bandi d’asta andati deserti.
Con l’appello chiediamo all’Amministrazione Comunale di Vicenza di interrompere la procedura di vendita, mantenere la proprietà pubblica dell’edificio e dei terreni e attivare un percorso partecipativo, aperto alla cittadinanza, al mondo agricolo e del sociale, per la valorizzazione di tale patrimonio attraverso progetti volti all’agroecologia, a favorire l’accesso alla terra, alla sovranità alimentare.

In questa prima fase la sottoscrizione è aperta alle aziende agricole, al mondo politico e sindacale, ai movimenti ambientalisti e alle associazioni.
Chiediamo pertanto di diffondere.

Nelle prossime settimane realizzeremo un webinar informativo a riguardo.
Per sottoscrivere l’appello clicca qui.

Chi siamo:
La Comunità vicentina per l’Agroecologia nasce dall’incontro tra persone interessate all’agricoltura e convinte che essa possa giocare un ruolo fondamentale nella conversione ecologica alla quale è chiamata la società. Desideriamo contribuire alla nascita e al consolidamento, nel territorio in cui viviamo, di filiere agroalimentari sostenibili ed eque, favorire processi di insediamento di nuove realtà agricole, promuovere una nuova e insieme antica cultura dell’agricoltura, nella direzione indicata dall’agroecologia.

Restiamo a disposizione per qualsiasi ulteriore informazione. Non esitate a contattarci.