San Martìn

Domenica 13/11 abbiamo festeggiato San Martìn, tradizionale “capodanno” agrario, seminando presso l’azienda agricola A Regola D’Orto (Monteviale) un parcellario didattico con le sementi contadine della Casa delle Sementi di Isola Vicentina.
Il parcellario accompagnerà le attività con le scuole del progetto VANGA, accogliendo una dozzina di specie e varietà di cereali secondo una disposizione che ne racconta il percorso di selezione.
Dopo la semina, pranzo condiviso, castagne e vin brulé con amiche e amici della campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune.
Un grande grazie da parte nostra alla Casa delle Sementi di Isola Vicentina e all’azienda A Regola D’Orto.
Terra e Libertà!

Io guardo il cielo, il cielo che tu guardi

Fiori, ombre, topi, tremalumi, ibischi, cactus, campanelli: poesie tra umano e sovrumano
Incontri con poeti a Vicenza

“Io guardo il cielo, il cielo che tu guardi” (un verso di Patrizia Cavalli da “Vita meravigliosa”) è una rassegna nomade di letture poetiche a Vicenza, dal 10 novembre al 16 dicembre 2022.
Ospiti della rassegna saranno i poeti e le poete Luigi Bressan, Zelda Zanobini, Fabio Pusterla, Agustín Jiménez, Gian Mario Villalta e Antonella Anedda, che proporranno letture dai loro libri usciti quest’anno, intorno al tema degli ecosistemi in un mondo minacciato e instabile, ovvero del rapporto tra l’umano e il sovrumano (libera traduzione di “more-than-human”, l’intreccio multispecie in cui non siamo più i soli a dettare le regole del rapporto tra natura e cultura).
Il sottotitolo della rassegna – “Fiori, ombre, topi, tremalumi, ibischi, cactus, campanelli” – richiama proprio alcuni degli elementi che possiamo ritrovare tra le pagine dei libri proposti, che animano un microcosmo nel quale possiamo riconoscerci in quest’epoca di crisi e anche, come sempre, di bellezza.

Luigi Bressan apre la rassegna giovedì 10 novembre 2022, alle 20.30 in cooperativa Insieme (via Dalla Scola, 255) presentando “La viola di Strauss” (Ronzani, 2022; traduzione in inglese di G. Codifava, con una lettera all’autore di D. Cavaion) insieme a Stefano Strazzabosco.
Il libro (https://ronzanieditore.it/acquista/la-viola-di-strauss/) è un notevole erbario floreale in cui l’osservazione della natura trova accensioni liriche e brevi sviluppi narrativi che parlano di comunità e di continue, vitalissime rinascite, e l’incontro è organizzato in collaborazione con la rassegna “Di sana pianta”.
Tutti i dettagli e il programma completo della rassegna nella locandina allegata e sul blog: https://direpoesia.wordpress.com/.

Per il 22 ottobre convergenza contadina e agroecologica

La Comunità Vicentina per l’Agroecologia sostiene l’appello dei movimenti contadini e partecipa alla manifestazione del 22 ottobre a Bologna

Quando andiamo a fare la spesa nei supermercati incontriamo i prodotti della filiera agricola industriale. Una filiera che crea un sistema alimentare globale in mano a poteri finanziari sempre più accentrati, che consuma i suoli e le acque e inquina l’aria, che per nutrire il 30% della popolazione mondiale è responsabile dell’85-90% delle emissioni di gas serra complessivamente imputabili all’agricoltura.

Che è responsabile di un crollo drammatico di biodiversità, che crea sfruttamento di lavoratrici e lavoratori e annientamento delle popolazioni indigene. Che produce cibo alterato dalla catena industriale, non salutare o dannoso, che per una percentuale che va dal 30 al 50% viene sprecato nei vari passaggi della filiera.

Che produce profitti per le poche imprese transnazionali che controllano gli input quali sementi e pesticidi, la trasformazione industriale e la commercializzazione nella Grande Distribuzione Organizzata e nelle catene del Fast Food.

Questa agricoltura industriale produce evidenti danni ai territori, all’ambiente, alla salute delle persone. E spesso comporta anche un brutale sfruttamento di braccianti agricoli, migranti e comunità più deboli. Braccianti, contadini e altre persone che in nome del rispetto, dell’autodeterminazione, di condizioni di lavoro migliori si sono in questi anni opposti in maniera visibile allo sfruttamento e alle logiche di una politica emergenziale e paternalista.

Nonostante le ingiustizie sociali che questo sistema agroindustriale promuove, viene favorito dalle politiche pubbliche locali, nazionali e internazionali.

Riceve finanziamenti pubblici diretti, investimenti pubblici per le infrastrutture di cui necessita, viene favorito da leggi e regolamenti che trascurano sistematicamente le piccole aziende contadine e le reti di cui fanno parte.

Esistono poi agricolture fatte da persone che coltivano e vendono i propri prodotti ad altre persone nei mercati contadini o presso le proprie aziende, a gruppi di acquisto solidali o a cooperative di consumatori che gestiscono negozi e locali di prossimità. Esistono agricolture fatte da persone che coltivano orti urbani e terreni per i propri fabbisogni e per quelli della propria famiglia e comunità. Esistono persone che si riuniscono in cooperative per coltivare insieme e rispondere ai propri fabbisogni.

Esiste la piccola agricoltura contadina di basso o nessun impatto ambientale, orientata ai valori di benessere, ecologia, giustizia e solidarietà oltre che al giusto reddito per chi la pratica.

Sono agricolture che rispettano la terra, le acque e le risorse, perché fatte da persone che quelle terre le abitano, che salvaguardano la biodiversità animale, agricola e culturale perché fatte da milioni di persone in relazione tra loro e con i propri territori.

Sono agricolture che producono cibo sano, fresco, che non ha bisogno di viaggiare per migliaia di chilometri o di essere conservato attraverso metodi che ne alterano profondamente il valore nutritivo.

Sono agricolture che minimizzano gli sprechi, che non necessitano di inutili imballaggi destinati a incrementare le montagne di rifiuti che soffocano le terre e gli oceani.

Sono agricolture frutto di scelte di milioni di persone che si connettono in comunità fluide e diversificate.

Queste persone, contadine e contadini, coproduttrici e coproduttori, costituiscono le reti alimentari contadine, settore fondamentale e dinamico di quell’agricoltura contadina di piccola scala che, anche secondo la FAO, sfama il 70% della popolazione mondiale.

La crisi climatica sta mettendo a dura prova questa agricoltura contadina.

La siccità dei mesi scorsi ci ha fatto percepire le nostre produzioni e i nostri campi come sempre più fragili e in balia di eventi improvvisi e difficili da controllare.

A ciò si aggiunge un aumento dei prezzi del gasolio e dei fattori necessari all’attività agricola che erodono sempre più il reddito agricolo e ci espongono, come piccol* produttor*, al debito o ci costringono all’aumento dei prezzi dei nostri prodotti. Un aumento che è anche il risultato di politiche agricole che favoriscono le grandi aziende e costringono i piccoli produttori a scaricare sul prezzo alla vendita i costi di un’attività sempre più instabile, povera e precaria.

C’è dunque un problema di sostenibilità economica delle piccole attività agricole inserite in un’economia di mercato diretta da competitività, prezzi a ribasso e finanziarizzazione, ma c’è anche un problema di reddito dei conduttori e conduttrici delle piccole aziende schiacciati dal ricatto di tenere in piedi la propria attività di qualità e di prossimità o di chiuderla.

Essere un contadino e una contadina in Italia significa lavorare nell’abbandono istituzionale e politico a causa di una PAC costruita sulle grandi imprese agricole e con un difficile accesso al credito per gli investimenti, necessari per affrontare la crisi climatica in atto; significa coltivare prodotti di qualità ma non sempre riuscire a percepire un reddito dignitoso.

La produzione agricola di piccola scala è tutela e presa in cura del territorio, è conservazione di prodotti e culture locali, è relazione e vendita diretta; ma il riconoscimento del valore del nostro lavoro sembra sempre essere lontano da chi comanda questo Paese.

Il 22 ottobre le persone che fanno vivere, difendono, promuovono queste agricolture contadine saranno a Bologna – nelle strade insieme a chi difende la propria vita dallo sfruttamento: sfruttamento del lavoro e sfruttamento dell’ambiente.

Noi ci saremo anche per chiedere sostegno e riconoscimento del nostro lavoro, per un reddito dignitoso, per una politica agricola nazionale ed europea capace di rispondere alle nostre esigenze, difficoltà e problematiche, per un accesso alla terra di giovani che vogliono prendersi in cura i nostri territori svincolando dall’obbligo d’impresa la produzione del cibo agroecologico localmente distribuito, per un’agricoltura piccola, sostenibile e agroecologica, unica via di salvezza dalle crisi attuali.

Perché è ormai chiaro che non può esistere una vera e reale transizione ecologica se non partiamo dall’obbiettivo primario della produzione locale del cibo in maniera agroecologica.

Noi saremo in piazza il 22 ottobre per la convergenza di chi è consapevole che il cambiamento climatico, la distruzione dei territori e dell’agricoltura contadina, lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori, la mancanza di reddito e di prospettiva di vita sana e socialità sono tutte causate da un sistema economico-finanziario nel quale “i loro profitti valgono più delle nostre vite”.

Noi ci saremo perché serve un cambio radicale di politiche pubbliche, per difendere e promuovere l’agricoltura contadina, l’economia circolare e di comunità, una profonda trasformazione dell’uso delle risorse energetiche e del sistema produttivo – perché finalmente siano territori e comunità a decidere cosa, come e per chi produrre.

Noi ci saremo perché serve che la relazione tra città e campagna che crea reti territoriali auto-organizzate sia riconosciuta, incrementata e sostenuta dalle politiche pubbliche, e sia rafforzata dalla consapevolezza di chi consuma e di chi produce, al fine di garantire a tutt*, in maniera trasversale, il diritto al cibo salutare e sano, prodotto nel rispetto della terra, dell’umanità e dell’ambiente.

Intanto noi tutte e tutti pratichiamo una convergenza anche delle pratiche quotidiane, verso una reale autodeterminazione alimentare e dei territori come prospettiva in cui si usa il mutualismo conflittuale per difendere il lavoro e allo stesso tempo costruire e difendere processi e meccanismi di partecipazione a partire dalla centralità del cibo che non lasci nessuna e nessuno sola/o e sostenga reciprocamente le alternative sociali che ognuna/o di noi cerca di costruire.

Clicca qui per leggere le organizzazioni firmatarie dell’appello.

Primavera: Il percorso delle stagioni

PRIMAVERA. Riprende domenica 1° maggio la serie di camminate indisciplinate promosse dal Gas Tartuga per conoscere e riconoscersi nel paesaggio lungo il percorso delle stagioni.

Proporremo un cammino ad anello di circa 8 km, facile e senza dislivelli, attraverso la Piana del Biron, tra splendide fioriture e i segni dell’antico assetto agrario legato alla presenza di Villa Zileri.
Passo dopo passo, e grazie a dei preziosi compagni di cammino, proveremo a ragionare intorno ai concetti di parco agricolo e cintura verde.

Andremo a conoscere l’esperienza della Comunità Vicentina per l’Agroecologia con il progetto di recupero di Cascina Carpaneda quale nodo di una rete locale di sistemi agroalimentari e di filiere eque, sostenibili e solidali.

In seguito faremo tappa nel vicino Bosco della Carpaneda, splendido esempio di bosco planiziale che sorge alle porte della città di Vicenza, dove potremo rilassarci e consumare il pranzo al sacco.

E prima di rientrare proporremo due attività davvero speciali e indisciplinate:

Lezione esperienziale su PASCOLI E L’HUMUS: di solito impariamo a leggere la poesia sui banchi di scuola. Ci insegnano a sezionarla, parafrasarla, commentarla, a inserirla in griglie e caselle. Ma la poesia non nasce per questo uso: nasce dal folto della vita e alla vita deve tornare per farsi in noi emozione ed esperienza. Nella passeggiata indisciplinata del primo maggio riporteremo una celebre poesia di un nostro grande autore là dove è nata: tra le erbe e le piante, a contatto con la terra e i suoi cicli. Ascolteremo cosa ha da narrarci l’humus. Sarà lui il nostro maestro di poesia.

Laboratorio per i più piccoli, BOMBE DI SEMI! La primavera sta scoppiando: in collina, in pianura, in ogni luogo! Dopo il torpore dell’inverno cominciamo a rivedere all’opera anche gli insetti impollinatori, fondamentali per la regolazione dell’ecosistema e la salvaguardia della biodiversità. Per dare loro un aiuto creeremo delle bombe di semi che potremo in seguito lanciare e veder piano piano germogliare e poi fiorire!

Dotiamoci di guanti così lungo il cammino daremo un segno di ecologia concreta ripulendo le strade e sentieri da eventuali rifiuti.

La camminata indisciplinata è organizzata dal Gas Tartuga in collaborazione con la Casa dei sentieri e dell’ecologia integrale, il Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani e la Comunità vicentina per l’Agroecologia.

Si raccomandano, quindi, il pranzo al sacco, scorte d’acqua, guanti, calzature e abbigliamento adatti.

Ritrovo alle ore 10 in zona artigianale a Monteviale. Conclusione nel primo pomeriggio.

La camminata si svolgerà nel rispetto delle disposizioni anti-covid.

Prenotazione obbligatoria scrivendo a tartugagas@gmail.com

Pasquetta a Carpeneda

Lunedì 18 aprile alle ore 18.00 abbiamo organizzato un post-pasquetta a Carpaneda.
A distanza di un anno dal lancio del nostro appello per la difesa dei beni comuni rurali, vogliamo trovarci per fare il punto di questa mobilitazione e non solo.
Ognunx porterà qualcosa da condividere (da bere, da mangiare, da suonare…). L’invito è esteso a tutte le persone interessate alle attività della Comunità Vicentina per l’Agroecologia, immaginando che possa essere un momento di convivialità e di apertura della Comunità stessa.

Per l’organizzazione e la location, ci serve sapere il numero delle persone presenti per questo vi invitiamo a contattarci al nostro indirizzo mail. Il luogo di ritrovo verrà comunicato direttamente alle persone che ci contatteranno.

Per chi volesse alle ore 17.00 abbiamo organizzato una passeggiata al bosco e un sopralluogo in cascina.

L’assemblea pubblica per Cascina Carpaneda: un grande successo

Domenica 6 marzo si è svolta, presso Porto Burci (Vicenza), un’assemblea pubblica nell’ambito della campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune, indetta dalla Comunità Vicentina per l’Agroecologia.
Obiettivo dell’assemblea era presentare alla cittadinanza il percorso svolto fin qui, a partire dal lancio dell’appello per la salvaguardia del patrimonio rurale pubblico di Vicenza; al contempo, ritrovare tutte le realtà che in questi mesi hanno sostenuto la campagna, alla luce dei positivi sviluppi dell’ultimo periodo. In particolare, l’apertura da parte dell’Amministrazione Comunale a possibilità di valorizzazione dei beni della Carpaneda alternative alla vendita (O.d.G. votato il 16/12/2021) ha comportato un significativo passo in avanti e un salto di qualità che proietta la campagna in una nuova fase.

Se finora si era trattato di segnalare alla cittadinanza e alle istituzioni il valore potenziale della Cascina di proprietà comunale e del territorio in cui è inserita, adesso diventa necessario promuovere la costituzione di una rete più ampia, di una più estesa comunità di interesse capace di attivare progettualità concrete per il recupero e la rivitalizzazione dell’area, in grado di convincere e coinvolgere ancora di più le istituzioni competenti.

L’assemblea è stata aperta da due interventi a cura della Comunità Vicentina per l’Agroecologia, che ha presentato obiettivi e sviluppi della campagna e, in anteprima, il documento con alcuni possibili indirizzi progettuali per il futuro della Cascina e delle sue pertinenze agricole; a seguire, due rappresentanti della Rete Beni Comuni di Padova hanno portato un approfondimento su beni comuni e usi civici, con riferimento all’esperienza padovana e al percorso per il riconoscimento ufficiale di forme di gestione di questo tipo, peraltro molto affini a sistemi consuetudinari radicati in molti contesti rurali anche locali; infine, una rappresentante di ALDA (Associazione Europea per la Democrazia Locale) ha descritto alcune buone pratiche per l’attivazione di percorsi partecipativi, in particolare facendo riferimento al progetto Scintilla, dedicato alla valorizzazione del “quadrilatero” di Viale Milano a Vicenza. L’iniziativa si è conclusa con un conviviale aperitivo contadino a base di prodotti di aziende agricole biologiche del territorio, occasione ulteriore per scambiare pensieri e proposte.

Il percorso per realizzare, nella vecchia Cascina di Strada della Carpaneda, la Casa dell’Agroecologia di Vicenza, presidio stabile per una nuova e insieme antica cultura rurale, passa per una sempre più ampia aggregazione e l’attivazione, già nel breve periodo, di nuove progettualità. In questa prospettiva, il bilancio della giornata è molto positivo grazie anche al numeroso pubblico che ha preso parte all’evento, quasi 80 persone. Nelle prossime settimane seguiranno altri momenti di dialogo, con l’attivazione di gruppi di lavoro e momenti di esplorazioni del quartiere. Nel frattempo, a breve verrà presentato al Comune il documento con le proposte e le visioni progettuali per la valorizzazione della Cascina.

Comunità Vicentina per l’Agroecologia
Vicenza, 7 marzo 2022

Sintesi delle proposte per la valorizzazione di Cascina Carpaneda

Da diversi mesi, nell’ambito della campagna Cascina Carpaneda Bene Comune, la Comunità Vicentina per l’Agroecologia sta lavorando all’elaborazione delle possibili proposte per la valorizzazione di questo patrimonio pubblico. In attesa della pubblicazione del documento conclusivo, desideriamo presentare un testo di sintesi utilizzato in occasione degli incontri che stiamo portando avanti con diversi interlocutori.

Presentazione

Cascina Carpaneda è un edificio rurale di proprietà del Comune di Vicenza, attualmente iscritta nel piano delle alienazioni. La Cascina si trova lungo Strada della Carpaneda, al confine tra Vicenza, Creazzo e Monteviale.

Nel corso del 2020 sono stati indetti due bandi per la vendita, in lotti separati, della Cascina e degli 8 ettari di terreni coltivabili ad essa contigui. Al terzo bando d’asta, conclusosi a fine giugno 2021, il lotto comprendente la gran parte dei terreni (76.965 mq) è andato venduto (450.000€, circa 58.468 €/ha); invece nessuna offerta è finora pervenuta per il lotto comprendente l’edificio e i 12.000mq di pertinenze agricole.

La Cascina è un edificio dalla tipica struttura rurale a porzione abitativa e annessi rustici contigui, per complessivi 1.258mq di cui 695 residenziali e 563 a stalla e fienile (+ 68mq di ex porcilaia isolata nel cortile, ora diroccata). La parte abitativa si sviluppa su tre piani e comprende 19 stanze.

L’area in cui sorge Cascina Carpaneda è di particolare pregio, in quanto esteso territorio agricolo superstite alle porte della città di Vicenza e aperto alle colline e alle montagne della Lessinia vicentina, caratterizzato dalla presenza di elementi ecologici, paesaggistici e storico-culturali di grande rilievo. Alcuni esempi sono la Roggia Dioma, il bosco di Carpaneda, Villa Zileri Motterle.

Lo scorso 17 aprile, in concomitanza della Giornata internazionale delle lotte contadine, la Comunità Vicentina per l’Agroecologia ha lanciato il proprio appello per la salvaguardia di Cascina Carpaneda e del patrimonio rurale pubblico di Vicenza.

Come dichiarato nell’ambito della campagna per Cascina Carpaneda Bene Comune: “crediamo che il patrimonio rurale pubblico debba essere messo a disposizione della collettività in forme e modalità condivise con chi vuole promuovere progetti legati all’agroecologia e alla sovranità alimentare. Pensiamo ad un luogo dove produrre cibo ma non solo, sperimentare e diffondere pratiche contadine, scambiare saperi e semi, valorizzare il paesaggio rurale e la biodiversità in un contesto inclusivo dove intessere nuove relazioni libere dallo sfruttamento agroindustriale e dalle oppressioni di razza e genere”.

Per la CVA, Cascina Carpaneda potrebbe diventare la Casa dell’Agroecologia: un polo culturale, produttivo e ricreativo dedicato ai temi dell’agricoltura contadina e sostenibile, nella campagna alle porte della città di Vicenza.

La proposta più ampia nella quale si integra il progetto per Cascina Carpaneda è quello della costituzione del Parco Agricolo per la città di Vicenza, che prevederebbe la connessione di tutte le aree agricole e forestali urbane e periurbane nell’ottica della loro salvaguardia e valorizzazione attraverso progetti di rinaturalizzazione, fruibilità e agroecologia.

Proposte progettuali per la Casa dell’Agroecologia di Vicenza

Gli assi principali della progettazione su Carpaneda, descritti in forma estesa nel documento “Proposte per la valorizzazione di Cascina Carpaneda”, sono: 1. Ospitalità, ristorazione, eventi; 2. Educazione e formazione in campagna; 3. Sostegno a filiere agricole interrotte.

  1. Ospitalità, ristorazione, eventi
    Cascina Carpaneda potrebbe accogliere una piccola osteria/frasca e un ostello per cicloturisti, attività che consentirebbero di proporre ad un pubblico vasto ed eterogeneo i temi portanti del progetto: la sostenibilità in agricoltura, la conversione ecologica, la valorizzazione della cultura del mondo rurale.
    Lo stesso attivando una proposta di eventi culturali e ricreativi che invitino le persone, in particolare residenti in città, a frequentare la campagna: cinema e teatro in corte, presentazione di libri, concerti, performance e mostre d’arte, residenze artistiche.
  2. Educazione e formazione in campagna
    Cascina Carpaneda potrebbe diventare un polo di educazione all’aria aperta e di formazione permanente ai mestieri della campagna: un asilo in natura, che utilizzi gli spazi della Cascina e del Bosco; una “Scuola d’arti e mestieri della campagna”, con corsi sulle attività connesse al mondo agricolo.
    I terreni della Cascina ospiterebbero la parte esperienziale dell’asilo e della scuola: orto, frutteto razzolato, apiario.
  3. Sostegno a filiere agricole interrotte
    Cascina Carpaneda è oggi un edificio a vocazione agricola privato della sua campagna.
    Tuttavia l’edificio, coi suoi ampi spazi, mantiene integro il potenziale di completamento della produzione agricola primaria. Potrebbe quindi costituire una risorsa preziosa per piccole filiere agricole residuali e risorgenti, testimonianze viventi del variegato mondo contadino di ieri che oggi faticano a trovare spazio.
    In particolare ci riferiamo alle filiere della piccola produzione cerealicola per alimentazione umana (macina, forno); alla cardatura e filatura della lana; all’allevamento dei bachi da seta, col suo stretto legame con la coltivazione del gelso e con le antiche piantà, sistema agroforestale caratterizzante il paesaggio rurale storico della nostra regione.

Ulteriori sviluppi progettuali potranno venire da collaborazioni con realtà affini alla Casa dell’Agroecologia. Un esempio è la Casa delle Sementi del Veneto, attualmente con sede a Isola Vicentina, il cui scopo principale è la conservazione e diffusione delle sementi contadine, locali e tradizionali attraverso pratiche di gestione collettiva.

Qualsiasi progettualità ospitata in Cascina dovrebbe ispirarsi ai principi dell’agroecologia e dell’agricoltura sociale, pratica quest’ultima volta all’inclusione e alla valorizzazione nel contesto agricolo di persone in condizione di disagio.

Finanziamenti e ristrutturazione

Gli aspetti formali e finanziari del percorso di ristrutturazione degli edifici di Cascina Carpaneda sono interamente da approfondire. Disponiamo tuttavia di un primissimo parere tecnico, informale, rilasciato da una architetto specializzata in bioedilizia, che andrebbe innanzitutto integrato con una visita agli spazi interni della Cascina.

Per la ristrutturazione immaginiamo un percorso graduale e il ricorso a canali di finanziamento quali bandi di fondazioni private (es. Bando Habitat di Fondazione Cariverona), bandi pubblici (es. programma LIFE dell’UE, PSR) crowdfunding e donazioni. Molte sono le esperienze, anche nel nostro territorio, che testimoniano la fattibilità di un percorso di questo tipo: le fattorie sociali Il PomoDoro (Bolzano Vicentino) e Conca d’Oro (Bassano del Grappa), Cre-ta (Cassola), ecc.

Superata la fase di ristrutturazione, l’insieme delle attività ospitate in Cascina dovrà garantire la sostenibilità economica dell’intero progetto.

Conclusioni

La presente sintesi ha la funzione di descrivere l’ampio potenziale di Cascina Carpaneda.

Per le caratteristiche architettoniche, per la collocazione strategica tra città e campagna, tra pianura e colline, la Cascina è un patrimonio unico per la città di Vicenza.

Sulla base di quanto illustrato in questo documento, versione ridotta del più ampio “Proposte per la valorizzazione di Cascina Carpaneda”, chiediamo all’Amministrazione Comunale di Vicenza di sospendere temporaneamente l’iter di vendita della Cascina e di attivare un tavolo di confronto che permetta, nei prossimi mesi, la verifica dei vari aspetti progettuali descritti, a partire dalla conoscenza di esperienze virtuose e dal coinvolgimento di realtà sensibili presenti nel nostro territorio.

Comunità Vicentina per l’Agroecologia

Vicenza, 17 novembre 2021

Comunicato stampa: Il progetto europeo “Capperi” parte da Vicenza, durante il primo meeting la visita di studio all’area rurale di Carpaneda

Giovedì 30 settembre undici rappresentanti del consorzio del progetto “CAPPERI – Common Agricultural Policy Peer Education Resources in Italy” hanno effettuato una visita di studio presso l’area rurale di Carpaneda, alle porte di Vicenza. Ad accompagnare la delegazione, i rappresentanti della Comunità Vicentina per l’Agroecologia e del Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani.

CAPPERI è un progetto co-finanziato dal Programma dell’Unione Europea IMCAP (Information Measures Relating to the Common Agricultural Policy) che nasce per diffondere tra i cittadini, soprattutto tra i giovani, la consapevolezza riguardo le implicazioni ambientali ed economiche della politica agricola, a livello sia nazionale che europeo, e in particolare la conoscenza della PAC (Politica Agricola Comune) come strumento per il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal e dell’Agenda 2030, tra cui la transizione ecologica, la sostenibilità ambientale e sociale, il contrasto al cambiamento climatico, la sicurezza alimentare. Iniziato il 1° agosto 2021, il progetto verrà realizzato interamente in Italia, con un focus multiregionale, dal capofila ALDA – Associazione delle Agenzie per la Democrazia Locale (Strasburgo) insieme ai partner locali La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale (Vicenza), IRS – Istituto per la Ricerca Sociale (Milano), Replay Network (Roma), ISBEM – Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo (Mesagne) e CESIE – Centro Studi e Iniziative Europeo (Palermo).

Durante i 12 mesi di progetto, CAPPERI coinvolgerà attivamente i cittadini delle 5 città coinvolte, con una serie di azioni tra cui 5 diversi percorsi educativo-creativi con i ragazzi delle scuole superiori, workshop con la cittadinanza, attività ludico-educative con i bambini e le famiglie, un concorso internazionale di illustrazione, un ciclo di webinar nazionali ed internazionali. Per concludersi con un evento finale a Palermo, che vedrà la partecipazione di tutti i partner nazionali e i rappresentanti dei diversi percorsi locali, per divulgare i risultati del progetto e condividerli con organizzazioni, cittadini e policy makers. Molto importante sarà, infine, la creazione di una comunità di interesse, per assicurare la continuità dell’impegno anche dopo la fine del progetto. Il tutto, con una metodologia fortemente orientata alla partecipazione e all’apprendimento peer-to-peer, con percorsi innovativi di comunicazione ed educazione attraverso gli strumenti del teatro e delle scienze sociali, l’utilizzo delle nuove tecnologie come la realtà aumentata, e soprattutto le attività sul campo, pratiche ed esperienziali, in ambienti come orti e boschi urbani, mercati contadini e aziende agricole delle aree urbane e periurbane – luoghi la cui importanza è stata particolarmente evidenziata dall’emergenza sanitaria globale – al fine di riconnettere città e campagna.

Ed è proprio in quest’ottica che, all’interno del primo meeting di progetto che si è tenuto in città il 29 e 30 settembre, i partner di CAPPERI hanno espresso il desiderio di conoscere da vicino quella che è una realtà unica del nostro territorio. Carpaneda è infatti una località particolarmente significativa per raccontare il territorio vicentino nella sua caratteristica contiguità di insediamenti residenziali, industriali e aree agricole: una vasta area agricola superstite, incuneata tra i centri urbani di Vicenza e Creazzo, circondata dalle zone industriali e aperta verso nord alle colline e alle montagne della Lessinia vicentina. Il luogo ideale per inquadrare temi come l’osmosi tra città e campagna e l’interscambio tra mondo rurale e urbano; allo stesso tempo, un luogo che esprime l’urgenza dell’elaborazione e della promozione di una “cultura dell’agricoltura” aperta a tutta la cittadinanza, correlata ai temi del cibo, della salute, della salvaguardia della biodiversità e del paesaggio rurale, dell’adattamento del territorio alle sfide poste dal cambiamento climatico.

Guidati da Pierangelo Miola (Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani), Elisabetta Donadello (Rete Gas Vicentina e residente in Carpaneda), Leone Benedetti (Azienda Agricola A Regola D’Orto) e Giovanni Mezzalira (Comunità Vicentina per l’Agroecologia), i project manager di CAPPERI hanno percorso a piedi un itinerario ad anello, dal Bosco Urbano fino all’Azienda agricola “100 Orti” di Chiara Centofanti, passando per la roggia Dioma, i prati, i campi e le alberate di Carpaneda, nonché l’antica cascina: un immobile a vocazione agricola – l’unico, nel suo genere, di proprietà del Comune di Vicenza – attualmente nel piano delle alienazioni, per il quale la Comunità Vicentina per l’Agroecologia ha attivato la campagna “Cascina Carpaneda Bene Comune”, preparandosi a presentare all’Amministrazione Comunale una proposta progettuale per l’utilizzo alternativo del bene come centro culturale e sperimentale dedicato all’agricoltura contadina.

Una conversazione itinerante che, grazie al contributo degli esperti locali, ha dato spazio ad una serie di focus sui temi chiave dell’area e al confronto con i partner del progetto CAPPERI. Un laboratorio da cui è emerso il valore dell’area quale territorio vocato alla promozione del dialogo tra città e campagna: sia per le sue caratteristiche ambientali e la sua collocazione, che per la presenza di luoghi particolarmente significativi e ricchi di potenziale – in particolare il Bosco e la cascina comunale. Una visione condivisa dai partner di CAPPERI, che hanno riconosciuto nell’area di Carpaneda una sede ideale delle azioni locali del progetto europeo da sviluppare nei prossimi mesi, nonché una cornice di grande interesse per un ulteriore sviluppo progettuale condiviso. Un’occasione da non perdere per il territorio berico: un’area agricola superstite e marginale potrebbe diventare il fulcro di narrazioni nuove su agricoltura ed ecologia.

Vicenza, 25 ottobre 2021

Comunità Vicentina per l’Agroecologia
Laboratorio Spazi Rurali e Boschi Urbani
ALDA – Associazione delle Agenzie per la Democrazia Locale
La Piccionaia Centro di Produzione Teatrale
IRS – Istituto per la Ricerca Sociale
Replay Network
ISBEM – Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo
CESIE – Centro Studi e Iniziative Europeo

Trasformare il sistema alimentare industriale, il cibo è un bene comune!

Lo scorso mese la sede FAO di Roma ha ospitato il Pre-Summit sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite in vista del Vertice ONU che si terrà a New York a settembre.

La Comunità Vicentina per l’Agroecologia si è associata alla mobilitazione lanciata a livello globale da oltre 300 organizzazioni, tra cui La Via Campesina, che hanno boicottato il vertice ufficiale e si sono riunite nel Contro-Vertice dei Popoli per trasformare il sistema alimentare industriale.

Tra le principali motivazioni che hanno portato a questa forte presa di posizione vi è il fatto che il summit non è basato sui diritti umani e dei popoli: infatti, sebbene l’evento ufficiale promuova una struttura apparentemente inclusiva, fin dall’inizio il processo di organizzazione dello stesso è stato opaco e ha messo in disparte le legittime piattaforme delle organizzazioni della società civile organizzata e dei Popoli Indigeni.

Inoltre, il Summit è dominato da interessi corporativi: realtà come il World Economic Forum, così come Rockefeller Foundation e Gates Foundation hanno assunto un ruolo importante nel vertice anche a causa del modello di governance multistakeholder promosso dall’ONU. Il tentativo di sostituire i modelli di governance del multilateralismo inclusivo, come stabilito nel Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, con un modello multistakeholder con presunta uguale responsabilità di tutti, presenta una forte minaccia che non deve essere sottovalutata: tale modello tratta tutti gli attori allo stesso modo, indipendentemente dai loro diversi ruoli e responsabilità, dalle enormi asimmetrie di potere e risorse, nonché dagli evidenti conflitti di interesse.

Il Summit spinge la trasformazione dei sistemi alimentari nella direzione sbagliata, non fa nulla per aprire la strada all’urgente e profondo cambiamento necessario; anzi, essendo stato dirottato dai rappresentanti dell’agroindustria, è probabile che la narrativa dello stesso sostenga i sistemi alimentari industriali che promuovono cibi ultra-processati, la deforestazione, l’allevamento industriale, l’uso intensivo di pesticidi e le monocolture, che causano il deterioramento del suolo, la contaminazione delle acque e impatti irreversibili sulla biodiversità e la salute delle persone.

In conclusione, ci uniamo anche noi alla scelta di boicottare il Summit perché non è in grado di fornire soluzioni per combattere la malnutrizione, la fame e la crisi climatica, ignorando ciò che è più urgente: una profonda trasformazione agroecologica e basata sui diritti umani dei sistemi alimentari verso la sovranità alimentare, la giustizia di genere, la giustizia climatica e la giustizia sociale, la biodiversità, la salute umana e del pianeta, precondizioni per una pace duratura.

#NotInOurNames
#BoycottUNFoodSummit
#FoodSystems4People
https://www.foodsystems4people.org/

Giornata a Carpaneda

La Comunità vicentina per l’Agroecologia vi invita a partecipare a una Giornata a Carpaneda, domenica 20 giugno dalle ore 8.15, per iniziare a confrontarci sulla proposta di Parco Agricolo per la città di Vicenza e per rilanciare l’appello per Cascina Carpaneda Bene Comune.

Al mattino passeggeremo nel territorio compreso tra Strada della Carpaneda, alle porte di Vicenza, e i colli di Monteviale, fermandoci a visitare alcune aziende agricole “vicine di casa” di Cascina Carpaneda, iniziando così a riflettere su risorse e potenzialità delle aree verdi periurbane che circondano la città berica.
Nel primo pomeriggio, dopo il pranzo al sacco nella campagna di Carpaneda, avremo modo di confrontarci con Stefano Peloso, agricoltore socio della Cooperativa Agricola Arvaia, esperienza bolognese che testimonia l’esistenza di modi alternativi all’alienazione per valorizzare il patrimonio rurale pubblico, attraverso la restituzione alla comunità e l’agroecologia.

Mentre è in corso il terzo bando d’asta per la vendita, da parte del Comune di Vicenza, di Cascina Carpaneda e dei suoi terreni, rilanciamo l’appello per Cascina Carpaneda Bene Comune, con cui chiediamo l’attivazione di un percorso di immaginazione partecipata sul futuro di questo bene, strategico per qualsiasi progettualità futura volta alla salvaguardia e alla valorizzazione ecologica e agricola della cintura verde periurbana della città di Vicenza.

Programma della giornata:
Ore 8:15 – Concentramento presso il parcheggio del Centro Orafo, in via Vecchia Ferriera
– A seguire passeggiata da Cascina Carpaneda all’azienda agricola A Regola d’Orto (Monteviale) e ritorno, visitando alcune aziende agricole – circa 12 Km di percorso, principalmente su sentiero e con brevi tratti su strada asfaltata.
Ore 13:00 – Arrivo a Cascina Carpaneda e pranzo al sacco
Ore 14:30 – Assemblea nei pressi della Cascina, con intervento di Stefano Peloso della Cooperativa Agricola Arvaia

Consigliamo di portare scarpe comode, un telo per sedersi per terra, un bicchiere.

L’iniziativa si terrà anche in caso di leggero maltempo.
Per informazioni: vi.agroecologia@gmail.com I Filippo 345 4178936 I Giovanni 333 5067905

Terra e libertà!
Comunità vicentina per l’Agroecologia